Per la sua
prima personale al MAN di Nuoro, Pastorello (Sassari, 1967) ha concepito un
corpus di
opere il cui concept nasce da una rilettura dei Vangeli Apocrifi, più
precisamente
dalla morte e
dall’assunzione in cielo della Vergine Maria. Per l’occasione l’artista ha
scelto di
dipingere dei
paesaggi boschivi e delle selve oscure che si aprono a visioni celestiali, in
un’ascesa
intrisa di mistero. Le forme, evocate secondo pochi tratti distintivi, ricorrono
a
volumi primari
e a una struttura compatta che si richiama alla tradizione aulica; gli intrecci
di colore, che
ricordano dei rizomi arborei così come una surrettizia gesture painting,
fanno da
preambolo alla figura della Madonna – sdoppiata nell’immagine redentrice della
Regina del
mondo, bella, ricca e fertile (Madonna delle Grazie), e all’opposto in
quella di
una donna
umile, povera e fragile (Madonnina) – che diventa una presenza concreta e
allo stesso
tempo eterea. Le Madonne tardo-gotiche e del primo Rinascimento assurgono
qui a una
dimensione irreale e metafisica; diventano figure e-statiche, fasciate in vesti
seriche, rese
con una semplice, quasi disarmante, volumetria.
L’astrazione,
l’essenzialità, la staticità di queste opere fanno parte di un grande
immaginario
che rilegge la
storia dell’arte, con uno sguardo che si trattiene alla presenza di Giotto,
Beato
Angelico, Simone Martini, Masaccio, Paolo Uccello. La grande tradizione della
pittura
italiana viene
rivisitata dall’artista in chiave assolutamente contemporanea, facendovi
confluire la
propria ricerca artistica (dalle pitture atomistiche cosmiche degli anni ’90
ai
bestiari/abbecedari della decade successiva, fino alle “spose” e ai “bambini”
degli anni
più recenti,
che sono tutte allo stesso modo un «tentativo di dire cose semplici, un atto
di fede nei
confronti del mondo»).
Pastorello
concepisce la pittura e i soggetti «potenzialmente capaci di diventare qualsiasi
cosa senza
impedimenti morali». Proprio come un diamante, la sua opera ha in sé una grazia
e una purezza
cristallina che si riverbera in un’infinità di sfaccettature. Visionario,
intimo,
poetico,
rivoluzionario, la pluralità dell’artista riesce a trasfondere nelle opere una
carica
suggestiva, in
cui i misteri della fede e il senso panico dell’umanità giungono ad un viaggio
di
conoscenza. Un
viaggio che mixa abilmente la bidimensionalità dei grandi maestri del
passato, gli
accorgimenti spaziali dell’illustrazione e i colori stranianti del mondo
ludico-pop.
Il mezzo per
dare forma a queste alchimie mentali è la sola pittura che, stesa con pazienti e
meticolose
velature, dà vita a una realtà complessa, a un universo iper-iconico.
Inaugurazione:
MAN, Nuoro, 30 giugno 2009 ore 19:00
MAN_Museo
d'Arte Provincia di Nuoro
via Satta, 27. 08100 Nuoro tel.+0039 0784 252110
orari 10:00 - 13:00 / 16:30 - 20:30 lunedi chiuso