di redazione
Eluana ora è morta. E adesso è il momento del silenzio. Li si lasci
ora in pace, lei e la sua famiglia. Articolo 21 condivide pienamente la nota
diramata dal Quirinale. "Dinanzi all'epilogo della lunga tragica vicenda,
il silenzio che un naturale rispetto umano esige da tutti puo' lasciare spazio
solo ad un sentimento di profonda partecipazione al dolore dei familiari e di
quanti sono stati vicini alla povera Eluana". Queste le parole del
Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo avere appreso della
morte di Eluana Englaro". Intanto Gustavo Zagrebelsky dà ragione al
comportamento di questi giorni del Presidente della Repubblica.
'Usare l'espressione assassinio significa dividere il mondo tra il partito
della vita e uno della morte. Non e' questa la situazione', cosi' Gustavo
Zagrebelsky, ex presidente della Corte Costituzionale commenta - durante la
puntata de L'Infedele di Gad Lerner in onda su LA7 - l'intervento del
vicecapogruppo del Pdl, Quagliariello, che stasera durante la seduta del
Senato convocata sul 'ddl Englaro' e nella quale giunge la notizia della morte
della giovane di Lecco ha urlato all'assassinio.
'Non avevamo una condizione normale in cui la vita di un essere umano si
contrappone alla sua soppressione - continua Zagrebelsky - avevamo la
situazione di Eluana. E quella situazione era quella che costituiva il
problema: era vera vita, e' una vita con caratteristiche particolari? Come ci
si deve comportare in questi casi? Questo e' il problema giuridico e politico,
ma anche se si vuole il problema morale'. 'Tutto cio' che e' avvenuto finora -
risponde Zagrebelsky alla domanda sul comportamento del presidente Napolitano
- era perfettamente legale perche' si basava su norme della Costituzione,
norme di trattati internazionali interpretate legittimamente da tutte le
giurisdizioni immaginabili. Noi possiamo dissentire dalle pronunce di questi
giudici ma in uno stato di diritto le sentenze dei giudici vanno prese per
quello che dicono'.
'Oggi si parla di assassinio - conclude l'ex presidente della Corte
Costituzionale - ma credo che tutti, anche quelli che ritengono che siamo
davanti a una soppressione della vita, devono fare esame di coscienza. In
parlamento c'erano progetti di legge sulla questione che giacciono da tempo.
Perche' si e' aspettato fino a questo momento?'.
Riccio: diritto
inalienabile, quello stabilito dalla Costituzione all’articolo 32 -
di Marialaura Carcano
Mario Riccio, lei è stato prosciolto dall'accusa di omicidio del consenziente, per aver interrotto la ventilazione meccanica a Piergiorgio Welby. Si è prestato ad accompagnare Welby verso la morte, come aveva chiesto lui stesso fino alla fine. Il caso di Eluana Englaro per molti è diverso perché la volontà di Eluana è stata solo testimoniata ed espressa molto tempo fa…
No, c’è una radice comune
nei due casi ed è quella che la volontà è stata espressa in entrambi i
casi. Oggi la Chiesa dice che il caso Welby era diverso perché Welby era in
grado di intendere e volere ma lo dice solo oggi, allora non la pensava
così e infatti il clima che si creò intorno a quel caso era molto simile a
quello di questi giorni. In Italia è rimasta ormai solo la Binetti a pensare
che quello di Welby fu omicidio, nemmeno la Bindi lo pensa più, anche se a
suo tempo dichiarò che si trattava di “un omicidio del consenziente che
nessun tribunale di dio né degli uomini avrebbe potuto assolvere”.
Nei paesi avanzati, in tutti meno che l’Italia, si è discusso sulla volontà
del competent, un termine anglosassone che, nelle discussioni di bioetica e
nel diritto, allude alla capacità di intendere e di volere. Per esempio,
nelle malattie degenerative come l’Alzheimer o il Parkinson, io sapendo di
andare incontro ad una progressiva perdita di competence posso esprimere la
mia volontà in anticipo. In realtà in Italia il primo fu Woytila, che aveva
il Parkinson, anche se l’archiatra Bozzetti dice che era sveglio
(riferimento alle ultime parole attribuite a Giovanni Paolo II “Lasciatemi
andare alla casa del padre” ndr). La volontà può essere espressa in
anticipo o ricostruita, tanto che in un paese come gli Stati Uniti, dove una
legge sul testamento di fine vita tra l’altro esiste, il giudice si è
affidato alla testimonianza del marito di Terry Schiavo per ricostruirne la
volontà e per poi acconsentire alla sospensione del suo mantenimento in
vita anche se lei quella volontà non l’aveva espressa direttamente. Il
giudice, in quel caso, avrebbe potuto dire: “una legge c’è, come mai
Terry Schiavo non ha espresso la sua volontà” e così lavarsene le mani. Ma
un giudice non è lì per limitare la volontà delle persone, è lì per
accertarla.
Ieri un suo collega, il professor Giuseppe Remuzzi, intervistato sul caso Englaro ha detto una cosa evidente ma che nessuno sembra voler considerare: ogni giorno negli ospedali si prendono decisioni di fine vita
C’è un dato del Giviti (Gruppo di collaborazione Terapie Intensive Italiane) che si riferisce a uno studio in 400 terapie intensive realizzato negli ultimi 4 anni: all’anno sono 150 mila i ricoverati, di questi ne muoiono 30 mila, un quinto, e di questi 30 mila il 62%, cioè circa sedici mila, muiono in seguito ad una decisione clinica, si parla di desistenza dalla terapia, quando il medico riduce, limita, interrompe una cura o perché ci si dà un limite temporale o perché se ne valuta l’inefficacia preventivamente. Una decisione che il medico prende con i parenti. E’ come se ci fossero 43 casi Englaro al giorno, in un certo senso, perché la ricostruzione della volontà del paziente, in verità, è un percorso che i medici fanno tutti i giorni assieme alle famiglie dei malati, negli ospdelali. Nelle condizioni di Eluana Englaro tra l’altro oggi in Italia ci sono circa 2000 pazienti.
Un suo collega anestesista rianimatore che ha visitato la Englaro è rimasto fortemente impressionato dalle sue condizioni. Il neurologo che ce l’ ha in cura da anni, ha spiegato che la pelle di Eluana è senza rughe ma il suo volto e il suo corpo sono devastati. Lei che ha visto casi simili ci può dire che cosa succede a un paziente in quello stato per così tanto tempo?
In realtà dipende molto
dalla risposta individuale, alcuni conservano i tratti somatici, altri no.
Quello che mi ha sorpreso è che si sia voluto descrivere Eluana in uno stato
diverso in questi giorni in cui viene sospesa l’ alimentazione e l’
idratazione.
In realtà non è che cambi molto. La disidratazione induce un torpore che in
Eluana Englaro è difficilmente valutabile perché di fatto è già in uno
stato perenne di torpore, il torpore deriva dal fatto che la disidratazione
colpisce tutti gli organi, anche il sistema nervoso. Uno che muore di sete nel
deserto non muore cosciente. Inoltre la sensazione di fame e di sete è un
meccanismo sofisticato che presuppone che i centri del cervello che la fanno
avvertire funzionino, il torpore indotto dalla disidratazione sommato ai danni
cerebrali di Eluana Englaro dà come risultato che Eluana non sente.
Allora perché viene sedata?
A tutti i pazienti in questo stato vengono somministrati degli anti-epilettici perché hanno danni cerebrali, per evitare spasmi muscolari e convulsioni.
Che effetto le ha fatto sentire il Presidente del Consiglio parlare della possibilità per Eluana di generare un figlio o, per esempio, sentire Berlusconi che diceva che Eluana ha ancora il ciclo mestruale e che gli risultava “fosse di bell’aspetto” sono parole testuali del premier…
In conferenza stampa Berlusconi è stato mal consigliato, ad un orecchio esperto di tecnico o di medico era evidente che il paragone con il caso del libro, “A occhi sbarrati”, un caso di risveglio dal coma, fosse completamente errato. Alle elementari avremmo detto che non si sommano le mele con le pere. Berlusconi ha usato termini anche strani, come “fornitura della alimentazione”, un termine che ricorda più il gas dell’Ucraina che il caso della nutrizione artificiale. Il premier era forse imbarazzato e, ripeto, è stato mal consigliato. Sulla possibilità tecnica per la Englaro di generare un figlio, certo, tecnicamente non è impossibile, così come è vero che Eluana è viva da un punto di vista medico, legale e biologico. Ma non è utile alla discussione, neanche di chi è favorevole a staccare il sondino, distinguere quale forma e tipo di vita siano più o meno dignitosi, o se si possa chiamare vita quella di Eluana Englaro. Il punto non è questo, è che la Englaro una volontà l’aveva espressa, ed era quella di non vivere questa condizione.
Alcuni hanno contestato la ricostruzione della volontà di Eluana resa possibile dalle testimonianze del padre e degli amici, accolte tra l’altro dalla sentenza della Cassazione. Anche nel caso di Terry Schiavo c’erano diverse versioni addirittura all’interno della stessa famiglia: il giudice accolse le indicazioni del marito e non quelle dei genitori…
Guardi le testimonianze raccolte su Eluana che vanno nel senso contrario a quelle riportate dal padre e dai suoi amici sono state tutte raccolte di recente e soprattutto sono tutte in negativo. Sostanzialmente alla domanda se Eluana avesse mai parlato di fine vita, la risposta di queste persone è “no” o “non mi risulta”. Il fatto però che Eluana Englaro non avesse comunicato, a quelle persone, le sue intenzioni non dice nulla sulla sua volontà, forse semplicemente non intendeva parlarne con loro. D’altro canto sono numerose e puntuali le testimonianze del padre e degli amici di Eluana che ricostruiscono la sua contrarietà al mantenimento in vita nello stato in cui si trova ora e la Cassazione non si è limitata a questo, ha cercato di verificare se il senso di quelle testimonianze fosse compatibile con lo stile di vita di Eluana Englaro e lo ha riscontrato.
Berlusconi ha detto non voglio Eluana sulla coscienza, quando lei ha deciso di aiutare Welby, invece, che cosa è stato disposto a caricarsi sulla sua coscienza?
Intanto Berlusconi in
campagna elettorale, vorrei ricordarlo, aveva detto “in economia sono un
liberale e in bioetica un anarchico”. Oggi si è convertito, come del resto
Sacconi che aveva un passato laico forse anche iscritto alla Luca Coscioni.
Ne prendiamo atto. Quando Berlusconi disse sono anarchico in materia di
bioetica ritengo fosse stato ben consigliato perché sono questioni in cui il
singolo deve poter decidere. Quanto al mio coinvolgimento nel caso Welby devo
dire che io mi ero accostato anche per curiosità, perché da una quindicina
d’anni mi occupo di bioetica e parlando con Marco Cappato per dargli
consigli legali, mi accorsi che in realtà di tecnici disposti a intervenire
non ce n’erano. Il Gup, nella ordinanza di proscioglimento dalla accusa di
omicidio del consenziente, ha scritto che “a fronte di un diritto
inalienabile del paziente, c’era un dovere d’ufficio del medico” e io
aggiungerei che c’era anche un mio dovere morale. Un diritto inalienabile,
quello stabilito dalla Costituzione all’articolo 32, che recita “Nessuno
può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per
disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti
imposti dal rispetto della persona umana”. Si tratta di un diritto perfetto,
come tutti quelli stabiliti dalla Costituzione, che non necessita di una legge
per essere applicato.
PARLAMENTO
ESPROPRIATO DA UN SERENO DIBATTITO. CASSON VOTA NO ALL'ENNESIMA LEGGE AD
PERSONAM- di Pino Finocchiaro
COMUNQUE VADANO LE COSE, IL RISCHIO È QUELLO DI VIOLARE LA COSTITUZIONE - di Nicola Tranfaglia / DA BERLUSCONI PROVE GENERALI DI REGIME- di Vincenzo Vita e Giuseppe Giulietti / ELUANA: SENZA LA FIRMA DEL CAPO DELLO STATO IL DECRETO NON C'E'. INTERVISTA AD ALESSANDRO PACE- di Stefano Corradino/ LA FAMIGLIA DI ELUANA SUBISCE, E PATISCE, UN VERGOGNOSO, MORTIFICANTE, LINCIAGGIO - di Valter Vecellio / PARLAMENTO ESPROPRIATO DI UN SERENO DIBATTITO. CASSON VOTA NO ALL'ENNESIMA LEGGE AD PERSONAM- di Pino Finocchiaro