Io non ho paura
Come
governerà lo vedremo nei prossimi mesi. Anche se per lui la situazione non
potrebbe essere peggiore: recessione, disoccupazione, una crisi finanziaria
senza uguali, il pantano irakeno e quello afgano, lasciano presagire che la
partenza di Barack Obama sarà in salita. Già ora però la sua elezione a
presidente degli Stati Uniti scompagina molti giochi in quelle che, a torto o
ragione, vengono considerate le province dell'impero americano. La vittoria di
Obama segna infatti l'inizio del declino per le campagne elettorali basate sulla
paura. Dimostra che si può ottenere consenso dai cittadini proponendo un mondo
diverso: fatto di minori diseguaglianze sociali, di maggior rispetto per
l'ambiente, di partecipazione.
A oggi è questa la novità di Obama. Ed è una novità che preoccupa una parte
consistente del nostro governo. Le frasi infelici di Silvio Berlusconi
"sull'abbronzatura" del neo-presidente, che riecheggiano direttamente
quelle usate dal leghista Roberto Calderoli per zittire la giornalista Rula
Jebreal, e quelle sconcertanti del capogruppo della Pdl al Senato, Maurizio
Gasparri, sui brindisi di Al Qaeda per l'arrivo di Barack alla Casa Bianca, sono
un segno di nervosismo. Dopo le manifestazioni per i tagli nella scuola, nella
maggioranza cresce la sensazione di stare perdendo, a poco, a poco, la sintonia
con il Paese. E adesso, messo alle spalle un ottobre d'inferno, novembre si apre
con lui: un presidente afro-americano popolarissimo anche tra gli italiani che
hanno votato centro-destra. Un presidente che, se manterrà anche solo in parte
quanto ha promesso durante la sua indimenticabile campagna, finirà per fare
mostrare la corda a tutta la politica nostrana.
Pensate solo alla questione clima: il centro-destra, senza troppo scandalo da
parte del centro-sinistra, non vuole rispettare gli accordi internazionali
sull'inquinamento. Sostiene che costano troppo alle nostre imprese. Ma cosa
accadrà ora con Obama che garantisce di ridurre le emissioni di CO2 dell'80 per
cento entro il 2050 e assicura che durante il suo mandato si punterà tutto
sull'energia rinnovabile? L'Italia rimarrà schierata con i paesi dell'ex patto
di Varsavia che vogliono continuare ad avvelenare il pianeta, o nelle prossime
settimane farà precipitosamente marcia indietro? E, in ogni caso, quale sarà a
quel punto la credibilità di Berlusconi?
Fare politica vuol dire immaginare il futuro. E Obama, per la sua età, la sua
storia personale, il futuro lo rappresenta. Per questo l'attempato Cavaliere
ricorda che «è giovane e bello» e si offre di dargli consigli. All'improvviso
lui, come tutti gli altri leader che per ragioni anagrafiche o di carriera sono
sulla scena da più di un quarto di secolo, sentono il peso degli anni. E hanno
paura
Marco Travaglio