A Como, nel corso dell'iniziativa promossa dal Circolo degli emigrati "Sardegna" e da Articolo 21, sulla sicurezza del lavoro contro il persistere ingiustificabile ed inaccettabile degli incidenti e morti sul lavoro, l'assessore regionale Romina Congera ha annunciato che uno specifico programma di formazione per i lavoratori e gli imprenditori verrà esteso anche ai lavoratori emigrati ed ai piccoli imprenditori sardi che operano nella penisola.
Nel corso dell'incontro-dibattito, dal titolo "Lavorare per vivere e non per morire", introdotto e coordinato dal giornalista Ottavio Olita, è intervenuto il consigliere regionale Luciano Uras, primo firmatario della legge regionale sulla sicurezza che ha sottolineato come il provvedimento approvato all'unanimità dal consiglio regionale della Sardegna lo scorso mese di maggio, interviene sui tre punti critici della questione degli incidenti sul lavoro, compresi quelli più gravi che sono causa di morte:il coordinamento dei poteri e delle attività di prevenzione, di controllo e repressione delle cause di incidente; la formazione mirata agli operatori addetti alla sicurezza pubblica e privata, ai lavoratori e ai datori di lavoro; intervento di solidarietà tramite contributi urgenti (fino a 30mila euro) a sostegno dei familiari dei caduti sul lavoro per sostenerli nei momenti più difficili immediatamente dopo la disgrazia.
L'assessore Congera ha sottolineato il merito della associazione Articolo 21 e del presidente del Circolo dei sardi di Como, Onorio Boi, "se un buon esempio di legislazione, urgente e condivisa oltre gli schieramenti di parte, è stata promossa in una regione importante sotto il profilo delle attività industriali come la Lombardia".
Particolare attenzione è stato quindi posta dall'assessore Congera quella questione di una efficace azione di informazione sulla norma e sul ruolo che in tal senso possono svolgere gli emigrati, attraverso il prezioso momento di catalizzazione che rappresentano i circoli.
Particolare apprezzamento per l'iniziativa legislativa della Regione Sardegna è stata infine espressa dall'ANMIL, associazione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro, che ha giudicato i provvedimento come la migliore normativa regionale esistente, e l'unica oggi operativa su tutti e tre i principali ambiti principali di intervento.