Rifondazione Comunista dice "No" ai referendum sull'acqua.
Rifondazione Comunista dice "No" ai referendum sull'acqua. Perché i Referendum sul sistema idrico integrato, non hanno nulla a che vedere con Abbanoa, la sua esistenza e la sua operatività.
Infatti il primo quesito riguarda la soppressione della attuale delimitazione degli ambiti territoriali ottimali, in un unico ambito regionale. Questa scelta assolutamente giusta in una regione siccitosa come la nostra ha consentito, e consente, la più razionale gestione dei bacini e delle infrastrutture per l'approvvigionamento e l'erogazione dell'acqua potabile. Questa è stata tra le più illuminate ed avanzate decisioni fatte dal Consiglio regionale per superare l'emergenza idrica.
Il secondo Referendum punta ad abolire la tariffa unica regionale. L'obiettivo è quello di garantire ai soli cittadini dei Comuni nei cui territori sono presenti le sorgenti o i bacini idrici l'acqua pressoché gratis.
A coloro, che sono la stragrande maggioranza, che vivono in zone lontane dalle sedi di accumulo e approvvigionamento, l'acqua, invece, deve costare una enormità, perché devono pagare oltre la potabilizzazione anche integralmente e da soli i costi del trasporto e dell'energia necessaria, della realizzazione degli impianti e delle reti. Un referendum che punta a dividere i cittadini, a violare i principi di solidarietà che sono elemento costitutivo del popolo sardo.
I referendum non intaccano minimamente Abbanoa, le sue gravi inaccettabili inefficienze sul fronte della gestione del personale, della bollettazione, della spesa per la realizzazione degli impianti e del rapporto con l'utenza.
I referendum proposti hanno un vero solo obiettivo: quello di ottenere la moltiplicazione delle autorità d'ambito, dei loro presidenti e dei loro organismi, e quindi anche delle loro retribuzioni, aggiungendo nuovi costi a quelli esistenti. Hanno l'obiettivo di moltiplicare le "Abbanoa" articolandole territorialmente, moltiplicandone inefficienze e spese.