Guerra
in Georgia? Russia Vs. Sion
Marcello Pamio – 12 agosto 2008
Si parla già di oltre 2000 morti, ma le cifre come sempre accade in questi
casi, sono destinate a salire.
In
maniera sincronica, come sempre accade in questi casi, parte la propaganda
mediatica, e le immagini che circolano nei telegiornali di Regime sono
esclusivamente le immagini di distruzione e morte provocate dall’aviazione
russa in Georgia. Ma non arrivano invece le immagini del fuoco georgiano che
avrebbe provocato nelle sole prime ore 1600 morti e pesanti devastazioni.[2]
Come
mai le foto e i video si concentrano sulle vittime della controffensiva russa a
Gori o in altre città maggiori georgiane, quando almeno tre quarti dei 40.000
profughi censiti dalla Croce Rossa risultano essere osseti?[3]
Chi ha il potere di controllare i media occidentali? Per quale motivo si fa
passare solo una parte della verità amplificandola ad hoc? Domande retoriche,
la cui risposta è presto detta, tanto più quando si viene a sapere chi c’è
dietro l’affaire…
Fin
dall’inizio, sul sito www.debkafile.com
molto vicino al Mossad israeliano, si evince che anche in questo scontro armato
il piccolo stato di Sion gioca un ruolo importante, naturalmente oltre a
l’onnipresente America.
“L'anno scorso –
scrive il Mossad - il presidente georgiano ha assoldato da aziende di
sicurezza private israeliane varie centinaia di consulenti militari, circa un
migliaio, per addestrare le forze armate georgiane in tattiche di combattimento
(commando, aria, mare, mezzi armati e artiglieria). Hanno inoltre offerto al
regime centrale istruzioni sull'intelligence militare e la sicurezza. Tbilisi ha
acquistato anche armi, intelligence e sistemi elettronici per la pianificazione
dei combattimenti da Israele. Questi consulenti sono di sicuro profondamente
coinvolti nella preparazione dell'esercito georgiano alla conquista della
capitale osseta di questo venerdì.
Nulla
di nuovo all’orizzonte: il democratico stato d’Israele, possessore di
centinaia di testate atomiche, vende armi e fornisce consulenza d’intelligence
e militare a tutti paesi considerati “amici” o semplicemente “utili” per
qualche scopo…
Un piccolo tratto di Mediterraneo separa il porto di Ceyhan ad Haifa.
In questo progetto ovviamente
Ricorda
molto da vicino la triste vicenda dell’Afghanistan, quando i talebani erano
finanziati, addestrati e armati dall’intelligence militare USA per combattere
l’invasione delle truppe sovietiche al confine. Tutto ha iniziato a incrinarsi
non a seguito della false-flag dell’11 settembre, ma quando gli “studenti
del Corano” hanno iniziato a mettere i bastoni tra le ruote alla costruzione
dell’oleodotto (da 1 milione di barili di petrolio al giorno) della
statunitense Unocal che doveva passare proprio per il loro Paese. Risultato: i
talebani, assieme a decine di migliaia di civili innocenti, sono stati
massacrati e le città e i villaggi, rasi al suolo!
Il
10 agosto del 2008 il quotidiano israeliano Yediot Aharonot ha pubblicato
un articolo dove spiega dettagliatamente la questione: «Il combattimento che
è iniziato nel fine settimana tra Russia e Georgia ha portato alla luce il
profondo coinvolgimento di Israele nella regione. Questo coinvolgimento include
la vendita di armi avanzate alla Georgia e l'addestramento di forze di fanteria
dell'esercito georgiano. Il ministro della difesa [israeliano]
ha tenuto un incontro speciale questa domenica per discutere delle varie vendite
di armi israeliane in Georgia, ma finora non è stato annunciato nessun
cambiamento di politica. "La questione è tenuta sotto stretto
controllo", hanno detto fonti del Ministero della Difesa. "Non
operiamo in nessun modo che possa contrastare gli interessi israeliani. Abbiamo
declinato molte richieste che implicavano vendite di armi alla Georgia; e quelle
che sono state approvate sono state analizzate scrupolosamente. Finora non
abbiamo posto limitazioni alla vendita di misure protettive."[5]
Questa
collaborazione, tra Georgia e Israele, non è certo strana se vediamo chi sono
gli attori principali.
Il Ministro georgiano Temur Yakobashvili è ebreo come pure il Ministro della
Difesa David Kezerashvili, anzi quest’ultimo è un ex cittadino israeliano.[6]
Il sito sionista Ynet.news elenca anche altri personaggi israeliani che hanno
approfittato della situazione georgiana: «l’ex ministro (israeliano) Roni
Milo e suo fratello Shlomo, direttore delle Military Industries, il
brigadiere-generale (in congedo) Gal Hirsch e il General Maggiore (anche
lui in congedo) Yisrael Ziv».[7]
Roni Milo per esempio ha condotto affari in Georgia per
Molto
probabilmente c'è anche un altro losco individuo dietro lo scontro
Georgia-Russia
, l'israelita (ungaro-statunitense) George Soros: uomo di punta dell'Impero
britannico, nonché agente europeo della famiglia Rothschild. Uno dei più
potenti e soprattutto pericolosi speculatori planetari ha certamente le mani in
pasta nella rivoluzione georgiana.
La sua fondazione Beckley (una delle tante), usata per "propagandare la
liberalizzazione della droga" [8], proprio a maggio scorso ha
pubblicato un rapporto dal titolo emblematico, "Antidroga in Georgia: i
test antidroga e la riduzione del consumo". Con quel rapporto Soros in
pratica lodava la politica del Presidente georgiano Mikail Saakashvili e invece
criticava l'operato del presidente Eduard Shevardnadze.[9]
Quest'ultimo viene attaccato perché iniziò negli anni '70 una dura campagna di
misure contro la droga e contro coloro che ne facevano uso: cosa questa assai
pericolosa per i narco-speculatori internazionali.
Saakashvili, il beneficiario della "rivoluzione rosa", finanziata
anche da Soros, potrebbe aver promesso al suo mentore, di arrivare in un futuro
alla liberalizzazione nel suo paese!
Immaginate che cosa significherebbe per la Russia, già pesantemente compromessa
dalle ondate di eroina proveniente dall’Afghanistan...[10]
Nonostante
la falsità mediatica con la quale il Regime è abituato a riempirci la testa,
anche in questo caso, ma possiamo dire, come nella totalità degli scontri
militari, di attacchi terroristici, di false-flag, esiste sempre un interesse
economico (e di controllo) dietro.
Le domande che dobbiamo porci per cercare di capire gli accadimenti, a
prescindere da come ci vengono raccontati o romanzati in tivù e nei giornali,
è: Cui Prodest? Cui
Bono? A chi giova? Chi ne beneficia?
Ecco
alcune immagini della Reuters che dimostrano la propaganda mediatica --> Immagini
false della Reuters
Per
approfondire l’argomento:
“
www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=4908
“Governo
georgiano, ministri israeliani”
http://www.effedieffe.com/content/view/4135/166/
“Georgia:
ha perso Israele”
http://www.effedieffe.com/content/view/4130/166/
“
Israel
backs
www.debka.com/article.php?aid=1358
[1]
“Il Caucaso in fiamme.
[2]
“Una guerra, due verità”, Alessandro Logroscino, Ansa, 11 agosto 2008
[3]
Idem
[4]
“
[5]
Idem
[6]
“Governo georgiano, ministri israeliani”, Maurizio Blondet, Effedieffe
[7]
“
[8]
"Dove c'è droga c'è Soros", http://www.movisol.org/08news174.htm
[9] Idem
[10] Idem