Un’interpellanza portata avanti in Consiglio Regionale e una Delibera da proporre ai Consigli Comunali e Provinciali per difendere l’acqua pubblica in Sardegna, queste le prime iniziative portate avanti, congiuntamente, da Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani, in difesa dall'acqua pubblica. Il pericolo arriva dalla Delibera Regionale del 28 agosto 2013 “Provvedimenti urgenti per la continuità dell’erogazione del servizio pubblico di acquedotto, fognatura e depurazione”. “In questo atto dell'Esecutivo regionale – spiega Giuseppe Stocchino, consigliere regionale del PRC - si prevedeva, oltre all'accordo con la Commissione europea per la concessione di finanziamenti milionari senza che questi vengano considerati aiuti di Stato indebiti, anche di poter affidare al mercato privato il futuro della società per azioni Abbanoa, una volta che venga a scadenza la concessione da lei posseduta e successivamente al raggiungimento dello status di socio di maggioranza da parte della Regione Sardegna”. “Si tratta di una chiara promessa di privatizzazione – rimarca l'esponente del gruppo Misto – Questo rischio è preoccupante per noi e per tutti i sardi, l’acqua è un bene comune che non può essere gestito dai privati. Per questo porteremo avanti un'interpellanza in Consiglio Regionale”.
Associata a questa iniziativa consiliare, vi è poi l’azione politica che i Comunisti porteranno avanti in tutta la Sardegna, come spiegano Giovannino Deriu e Alessandro Corona, a partire da una proposta di Deliberazione che sarà presentata nei Consigli Comunali e Provinciali.
“Come è consuetudine – dicono Corona e Deriu – Cappellacci, in concomitanza con le ferie agostane, ne combina di tutti i colori e in questa occasione sancisce la svendita dell’acqua dei sardi”. “Quando gira per feste e sagre promette di abbassare le accise sui carburanti ma si dimentica di spiegare che vorrebbe privatizzare l'acqua – continuano i dirigenti di PRC e Pdci – Noi invece continuiamo a ritenere che l’acqua sia un bene comune che non deve essere lasciato alla gestione privata, così come chiaramente espresso con i Referendum del 2011. Faremo in modo di favorire un fronte compatto contro il tentativo di Cappellacci di privatizzare l’acqua dei sardi, a partire dai Comuni, ai quali proporremo un'ordine del giorno per ottenere dalla Giunta Regionale la certezza che l’acqua sia ancora un bene pubblico. Questo poi dovrà essere la parola d’ordine di tutto il centrosinistra sardo, perché abbiamo il dovere di essere chiari con tutto il popolo sardo, in merito a temi così importanti per la nostra comunità”.