Immancabile appuntamento di metà agosto in Sardegna con Time in Jazz: da martedì 9 e fino al 16 il festival ideato e diretto da Paolo Fresu vive la sua ventiquattresima edizione. L'epicentro è naturalmente a Berchidda (provincia Olbia-Tempio), paese natale del trombettista: qui pulsa il cuore organizzativo (l'associazione culturale Time in Jazz) e si concentra il grosso della programmazione, in particolare i concerti serali nella vasta arena allestita in piazza del Popolo.
Ma, al solito, il festival coinvolge anche diversi altri centri del nord isolano, fra Gallura e Logudoro: Olbia, Tempio Pausania, Codrongianos, Ozieri, Oschiri, Tula, Mores, Telti, Ittireddu, Pattada. Un circuito di concerti che nel mattino e nel pomeriggio fa tappa di volta in volta fra boschi, chiesette di campagna, spazi di particolare significato storico o naturalistico o rappresentativi del tessuto socio-culturale locale.
Proseguendo il percorso ideale dedicato ai quattro elementi naturali, inaugurato due anni fa, dopo Acqua e Aria il cartellone si annuncia stavolta all'insegna della Terra, spunto tematico per una settimana come sempre carica di musica in compagnia di un cast di artisti che comprende, tra gli altri, il grande Ahmad Jamal, la cantante maliana Rokia Traoré, il virtuoso della kora Ballaké Sissoko in duo con il violoncellista francese Vincent Segal, Les Tambours de Brazza con la loro trascinante energia ritmica. E, ancora, i pianisti Bojan Z, lo spagnolo Chano Dominguez, il brasiliano Joao Donato, l'ensemble nippo-argentino Gaia Cuatro, Luciano Biondini e Javier Girotto, il quartetto Terre di Mezzo, Pierre Favre e il suo quartetto di percussioni alle prese con le pietre sonore dello scultore Pinuccio Sciola. Riflettori puntati anche su Paolo Fresu, naturalmente, “en solitaire” e con l'attore Marco Baliani, mentre all'Agnata, il consueto omaggio a Fabrizio De André quest'anno si gioca tutto in famiglia con Cristiano De André chiamato a interpretare, come nei suoi ultimi dischi, lo straordinario universo artistico dell'indimenticabile padre.
Completano il cast musicale la Banda “Bernardo Demuro” di Berchidda, presenza ormai abituale del festival, l'immancabile gruppo composto dai migliori allievi della passata edizione dei Seminari Jazz di Nuoro, e, novità di quest'anno, quattro formazioni selezionate attraverso un apposito concorso (Time Out) per i dopoconcerto all'ex caseificio.
Oltre alla musica, come sempre, tanti altri appuntamenti e iniziative collaterali: il P.A.V., la sezione di Time in Jazz dedicata alle arti visive, che riapre i battenti dopo un anno di assenza forzata; la rassegna di film e documentari selezionati dal regista Gianfranco Cabiddu; la danza, con gli stage curati dalla coreografa Ornella D'Agostino e la compagnia Carovana S.m.i.; le varie attività di sensibilizzazione ambientale raccolte sotto l'insegna di "Green Jazz". Dopo il successo della scorsa edizione, ritorna anche lo scrittore Flavio Soriga con il suo diario quotidiano del festival. E, per restare in ambito letterario, spazio a presentazioni di libri e a un bookshop in linea con i temi e i contenuti del festival, temi che faranno anche da spunto ai poeti improvvisatori Mario Masala e Bruno Agus nella tradizionale gara di poesia in lingua sarda.
Chiuse le otto giornate berchiddesi, la musica continua con Time in Sassari, consueta appendice del festival, in programma mercoledì 17 e giovedì 18 a Sassari, ma con tappe anche a Osilo, Sorso e Cheremule. Il gruppo Cordoba Reunion, il bandoneon di Daniele Di Bonaventura, il pianoforte di Natalio Mangalavite e quello di Gerardo di Giusto, saranno fra i protagonisti della quinta edizione della minirassegna che, sotto il titolo “Tierra y Fuego: Argentina mi amor”, accenna già al 2012 di Time in Jazz, quando il ciclo tematico del festival dedicato ai quattro elementi naturali si completerà nel segno del Fuoco.