Come un motore in avaria, il mondo degli uomini si è fermato di colpo, dopo l’ultimo sussulto di una folle corsa ai consumi, stravolto da cambiamenti climatici imprevedibili. Fra i rottami del disastro si muove solitario il protagonista di questa storia, ai margini di una Nuoro spettrale dove sopravvivono pochi esercizi commerciali gestiti da stranieri, intere famiglie stazionano davanti all’assistenza sociale in attesa di un pasto, le nuove generazioni non conoscono il mondo del lavoro. Il giovane uomo vive alla giornata, perlustrando i paraggi della sua abitazione di campagna in cerca di qualcosa che lo aiuti ad andare avanti, con l’indolenza di chi non concepisce un futuro, tormentato da un passato che ritorna col fantasma rancoroso del padre e che il ricordo di una madre mite non può dissipare. Fra un’incursione nell’ex zona industriale alle porte della città – dove ha luogo un enorme e caotico mercato – e una discesa nella voragine della discarica a cielo aperto, l’uomo s’imbatte in un luna-park abbandonato in cui si aggira una enigmatica ragazzina, silenziosa e dallo sguardo magnetico. Tra i due si instaurerà un rapporto di dipendenza che, con il passare dei giorni, sfocerà in possessione morbosa. Convinto che la ragazza intenda scappare, l’uomo comincerà a tenerla segregata nella casa di campagna, vivendo nella fobia che il branco di cani famelici che battono i dintorni sia al servizio della sua fuga.Alessandro Stellino (Nuoro 1973) ha esordito nel 2011 per Il Maestrale con il romanzo Incendi. Racconto di fine estate. Specializzato in Letteratura americana e cinema di ricerca, svolge attività di critico cinematografico a Milano, insegna presso il Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive (CISA) di Lugano. È fra gli autori del Dizionario dei film di Paolo Mereghetti, collaboratore del quotidiano La Nuova Sardegna. Ha fondato il sito di resistenza critica www.filmidee.it.