Ancora una volta l’Università del Nuorese potrà ritenersi “salva”; ma è possibile che un’istituzione quale quella universitaria, in un Territorio nevralgico quale quello della Sardegna Centrale, debba, di anno in anno, vivere l’“odissea” dei finanziamenti regionali, erogati sempre con maggiori e gravi ritardi?L’A.S.U.S.C., ancora una volta, prende atto che nulla è cambiato: l’Università del Nuorese sopravvive solo in seguito alle proteste apparse, a diverso titolo, sulla stampa locale, dopo le azioni promosse dal mondo universitario locale, dopo gli interventi, nelle sedi dovute, da parte di alcuni Consiglieri regionali di Nuoro; ma ad oggi manca, da parte della Provincia e del Comune di Nuoro e da parte della Regione Sardegna, un progetto organico di “Università pubblica” nel territorio del Nuorese, il più possibile condiviso; manca l’elaborazione e l’approvazione di un nuovo protocollo d’intesa che assicuri finanziamenti certi nel corso degli anni. Il futuro dell’Università del Nuorese non può essere affidato, di anno in anno, alla sensibilità e/o buona volontà dell’Assessore regionale di turno, spesso costretto a confrontarsi con la debolezza degli interlocutori istituzionali locali (es.Commissario Consorzio: a proposito quando si concluderà l’annosa fase del commissariamento?). Le condizioni che oltre venti anni fa hanno indotto il Territorio a credere che il suo grave disagio economico e sociale potesse essere superato anche con la promozione di livelli culturali “alti”, sono tuttora (purtroppo) valide e perché l’Università contribuisca al loro superamento, è fondamentale e irrinunciabile l’azione dirompente della Regione Sardegna perché investa risorse adeguate e sicure negli anni futuri.L’A.S.U.S.C, certa che la realtà del Nuorese non potrà mai evolversi senza uno strumento che le assicuri competitività e dinamismo, quale appunto è l’Università, non si rivolge solo agli organi istituzionali-principe (Comune-Provincia-Regione) preposti a governare un processo così importante e fondamentale per l’intero territorio della Sardegna Centrale, ma richiama anche l’attenzione e la funzione dei 52 Amministratori dei Comuni della provincia di Nuoro, che spesso sono del tutto assenti nel rivendicare e nel sostenere, in modo deciso e convinto, l’Università del Nuorese; i territori che languono nel degrado culturale, sociale, economico e nello spopolamento devono operare anche con lo studio, con la ricerca e con azioni sinergiche; perciò un progetto di Università non può prescindere da un loro diretto coinvolgimento. L’A.S.U.S.C., pertanto, sempre più convinta che l’Università del Nuorese, radicata e potenziata, possa assolvere alla funzione di un reale sviluppo culturale, economico e sociale del Territorio:- sostiene e partecipa all’iniziativa promossa dagli studenti e dai professori dell’Università di Nuoro “Lezioni in piazza” e a tutte le iniziative promosse per il radicamento dell’Università del Nuorese - auspica la mobilitazione della politica nel suo insieme e dell’opinione pubblica per un reale, deciso e coraggioso confronto con tutte le Istituzioni competenti perché l’Università a Nuoro superi lo stato di precarietà e d’incertezza in cui si dibatte dalla sua nascita ad oggi - chiede con forza il coinvolgimento paritario e, quindi, l’azione comune di tutti i rappresentanti istituzionali, politici e sindacali, del territorio, della Confindustria provinciale, del mondo delle piccole e medie Imprese e dell’Artigianato, della Consulta degli Studenti della provincia di Nuoro - rivendica ancora una volta l’apertura di un “un tavolo” sulla questione “Università a Nuoro” in cui siano rappresentate tutte le Istituzioni del Territorio, affinché sollecitino la Regione Sardegna a considerare l’investimento per l’Università a Nuoro come “ spesa infrastrutturale necessaria per elevare il benessere delle zone interne dell’Isola”, non relegabile più ad interventi sporadici, anno per anno, ottenuti per “ grazia ricevuta”