Riceviamo e pubblichiamo:Tra i compiti istitutivi dell’A.S.U.S.C. (Associazione per il Sostegno dell’Università della Sardegna Centrale) di cui siamo parte attiva, spicca un punto determinante per la nostra azione: ”Impegnarsi per il riconoscimento a livello regionale e nazionale della peculiarità del nostro territorio che faccia superare i limiti imposti dalla normativa attuale sulle sedi gemmate”. In questa ottica continuiamo a lavorare con la precisa intenzione di coinvolgere tanti cittadini, sia nella nostra città che nel territorio circostante, sul tema Università, nella convinzione che la presenza della Stessa nelle zone interne, diventi motore culturale e produttivo per il nostro sviluppo. In linea con questa esigenza abbiamo anche creato un confronto con il Consorzio Universitario nuorese, confronto che però non può significare rinuncia ad una mentalità critica, esigenza che nell’ASUSC è emersa sin dalla sua prima embrionale comparsa, nel 2009, come Comitato spontaneo di cittadini. All’interno di questa rivendicazione di autonomia critica si pone ovviamente il giudizio, espresso con molta correttezza ed altrettanto realismo (altro che “polemica sterile”) che constata, senza voler sminuire le trattative che Consorzio, Comune e Provincia hanno in corso con Cagliari e Sassari, che l’offerta formativa universitaria si è assottigliata e che quello che non si è riusciti a fare qui viene realizzato da altre parti (così come è avvenuto per il corso di Amministrazione ed Organizzazione che si intende realizzare ad Iglesias). Se come ASUSC esprimiamo preoccupazione per la situazione difficile che attualmente vive l’Università a Nuoro, certamente non vogliamo fare “polemica sterile” con il Consorzio, il Comune e la Provincia, né alimentare “pericolosi allarmismi”. Si vuole piuttosto tenere alta l’attenzione verso l’Università a Nuoro, che deve veramente diventare un Polo di ricerca e didattica nelle zone interne della Sardegna. A proposito, che fine ha fatto la proposta Capelli-Dedoni sulla possibilità di accordo tra il Consorzio universitario nuorese ed il Consorzio Uno di Oristano? Perché non se ne parla più? Oppure è anche questa una domanda polemica? Se si ritiene che non vada più bene, lo si deve dire chiaramente e ovviamente darne una spiegazione. Così come si dovrebbe spiegare per quale motivo il Consorzio universitario deve essere sostituito con un nuovo soggetto giuridico, quali vantaggi ci saranno? E’ necessario che comunque se ne discuta in contesti più ampi dei tavoli dell’attuale maggioranza e si informi l’opinione pubblica in modo più adeguato.L’ASUSC lancia un pressante appello a tutte le forze politiche (destra, centro e sinistra) che sono presenti a Nuoro ed in Sardegna, affinché operino con fermezza e convinzione, unitariamente, per ottenere i riconoscimenti su esposti. Se le nostre forze politiche non dovessero capire e accettare questa richiesta, significherebbe che a Nuoro si sta allargando ancora di più la frattura esistente già da tempo tra il Paese reale e quello politico, e che la palude che sottilmente ci vuole ricoprire continua ad espandersi.
