Circaun anno fa, nel Novembre del 2009, qui nella Biblioteca Satta, ci siamopresentati alla Città di Nuoro, come Comitato spontaneo di cittadini, convintiche “l’Università a Nuoro e nel suo territorio debba costituire un polodi attrazione per tutta la collettività, instaurando percorsi educativi cheformino sul senso civile e politico, a prescindere da logiche di partito”.Dopo aver interpellato i rappresentanti del mondo politico e sindacale, degliordini professionali e del mondo della scuola, assieme ai cittadini di Nuoro edella Provincia, ottenuta la disponibilità della maggior parte di essi alsostegno della nostra iniziativa ed incoraggiati dall’attenzione suscitata,abbiamo deciso di trasformarci in Associazione legalmente riconosciuta, nominataA.S.U.S.C. (Associazioneper il Sostegno dell’Università nella SardegnaCentrale).
Il3 Settembre 2010, presso il Notaio Dott.ssa Cristina Puligheddu, abbiamo datovita all’Associazione e fissato i seguenti scopi istitutivi:
°Promuovere gli studi universitarinella Sardegna Centrale attraverso la valorizzazione ed il consolidamento deicorsi universitari esistenti el’individuazione di nuovi percorsi che siano utili e valorizzino le eccellenzee le peculiarità del territorio, proponendosi come richiamo per tutto il bacinodel Mediterraneo;
°Impegnarsi per il riconoscimento a livello regionale e nazionale dellepeculiarità del territorio che faccia superare i limiti imposti dalla normativanazionale attuale sulle sedi gemmate;
°Sensibilizzare la Regione Sardegna perché investa risorse adeguate e certenegli anni per la creazione del Terzo Polo Universitario della Sardegna;
°Promuovere la più ampia diffusione della cultura, per il pieno sviluppo dellapersonalità di tutti i cittadini;
°Ampliare la conoscenza della cultura in genere, attraverso i contatti trapersone, enti ed associazioni;
°Collaborare con gli educatori, insegnanti ed operatori sociali , nelle scuole diogni ordine e grado, per allargare gli orizzonti formativi affinché possano trasmettere l’interesse per la cultura, l’ambientenaturale e lo sviluppo del territorio della Sardegna Centrale;
°Proporsi come luogo di incontro e di aggregazione nel nome di diversi interessiculturali, assolvendo alla funzione sociale di maturazione e crescita umana ecivile, attraverso l’ideale della educazione permanente.
Giànella precedente presentazione alla Stampa abbiamo sottolineato che:
“per la Sede Universitaria di Nuoro si sono create situazionidifficili, anche perché fino ad oggi non si è tenuto conto della suapeculiarità e della diversità dalle altre sedi gemmate.
A nostro parere ilterritorio nuorese ingloba caratteristiche ambientali e storiche tali daprospettare una formazione accademica che vada ben oltre lo stereotipo educativoattribuito alle sedi gemmate. A tale proposito basti pensare alle innumerevolipossibilità di interazione tra l’Università e gli Enti culturali, artisticie museali che operano in Provincia: Man, Isre, Ente Musicale di Nuoro, Consorzioper la pubblica lettura S.Satta, Fondazione Nivola, Festival letterario di Gavoi,Museo Archeologico, Parco letterario Deleddiano, senza tralasciarel’incredibile ricchezza archeologica, antropologica, naturalistica,florovivaistica e faunistica, dalla quale si potrebbe attingere per favorire unrapporto diretto tra studenti, didattica e comunità.”
Questeconsiderazioni, ad un anno di distanza sono ancora di estrema attualità etrovano uno straordinario fondamento in diverse pagine degli “Atti dellaCommissione Parlamentare d’Inchiesta sul Banditismo in Sardegna”, operarisalente al 1972, più conosciuta come “ Commissione Medici”. Alcunipassaggi sono particolarmente significativi:
“ …..La presenza in Sardegna di un patrimonio di antiche tradizionirichiede che l’Università possa scientificamente interpretarlo, prima chevada disperso ……”(pag. 50) ;
” ….E’ compito della Regione rivendicare a se il diritto diamministrare la Scuola in Sardegna e di forgiarla, adattarla al tipo di societànella quale essa vive, respingendo la caratteristica uniformità di una Scuolanazionale, non corrispondente alle esigenze culturali e formative della Sardegna… “ (pag. 498).
L’analisi dell’attuale situazione delle zone interne,gravissima sotto tutti i punti di vista, ci porta a riconsiderare questiconcetti fortemente innovativi, anche se, purtroppo, del tutto disattesi.
Vogliamomuoverci, tutti assieme, per fare in modo che questi sacrosanti suggerimentivengano finalmente attuati? A nostro parere, questo è l’unico modo perscrollarci di dosso quella vischiosa patina che, poco alla volta, sta portandoalla morte culturale, economica, sociale, politica ed ambientale della nostraCittà e del nostro territorio.
Nelleconclusioni degli atti della Commissione parlamentare di inchiesta sulbanditismo in Sardegna, sono contenute inoltre alcune indicazioni (pagg.654-655)fondamentali nel 1972, ma oggi ancora più impellenti; ci portano a rifletteresulla possibilità di attuazione, a distanza di quasi 40 anni, dei pressantisuggerimenti dati al mondo politico di allora:
“ ….ristrutturare lapubblica Amministrazione nell’Isola, ad iniziare da quella regionale;
“…realizzare unprogramma completo di viabilità maggiore e minore ed una ristrutturazione ditutto il sistema ferroviario”;
“assicurare ilfinanziamento di un preciso e definito piano quinquennale, diretto allarealizzazione:
a) di una struttura scolastica a vari livelli, coordinata con le esigenzedello sviluppo economico;
b) di piccole e medie industrie, dirette alla trasformazione dei prodottilocali…;
c) di opere per la valorizzazione di terreni irrigui;
d) di un patrimonio forestale nelle zone non suscettibili di diversautilizzazione;
e) di servizi civili;
Vogliamo auspicare che le misure che abbiamo indicato…possano essereaccolte e considerate un contributo valido per portare la Sardegna verso lasicurezza ed il benessere. Noi crediamo che rappresentino, quali espressioni diprincipi di libertà e di civiltà, di ordine e di giustizia, le migliori sceltepossibili”.
Cosa aggiungere? Ognicommento è superfluo.
Unultimo appello agli organi di informazione:
quandoparlate della situazione dell’Università a Nuoro, non dite, per favore, cheè in agonia; anche ad unorganismo, apparentemente quasi in coma, è data la possibilità del risveglio.Specialmente se attorno a lui si spendono tante energie. Pensate quanto sarebbe incoraggiante per gli abitanti delle zone interneleggere notizie scritte “in positivo”.
Inun clima talmente opprimente, accendere speranze sarebbe già un atto di grandecivismo.