La disperazione degli immigratidel cpa di Elmas è esplosa ieri in una clamorosa rivolta, al termine di unadecina di giorni di tensione. La rabbia è scoppiata poco dopo le 15, per laterza volta in undici giorni. Il primo ottobre scorso alcune decine diextracomunitari avevano incendiato materassi, cuscini e arredi al secondo pianodell’ex palazzina della aeronautica militare che ospita il centro di primaaccoglienza. Quattro giorni dopo la scena si era ripetuta al primo piano,diventato di fatto inagibile dopo la rivolta degli immigrati.
All’origine immediata delle dure azioni di protesta, il tentativo di impedirealcuni trasferimenti in altri centri. Ma i veri motivi sono le condizioni in cuigli extracomunitari sono costretti a vivere. Il sovraffollamento ha raggiuntoormai limiti intollerabili. Nei giorni scorsi, dopo nuovi sbarchi dal nordAfrica, in particolare dall’Algeria, il numero delle presenze nel cpa di Elmasè aumentato di un altro centinaio di unità, ben oltre le possibilità diaccoglienza della struttura. Ieri pomeriggio è scoppiata la nuova rivolta e imanifestanti sono riusciti a sfondare il cordone di sicurezza. Una ventina dimigranti hanno raggiunto di corsa la pista. Dalla torre di controllo è scattatol’allarme, con il blocco immediato per tutti i decolli e gli arrivi. Polizia,carabinieri e guardia di finanza hanno scatenato una vera e propria cacciaall’uomo. Gli extracomunitari si sono divisi in piccoli gruppi per rendere piùdifficile il rastrellamento. I poliziotti hanno anche circondato la palazzinadel cpa, dove erano rimaste una sessantina di persone, preparando l’irruzionecon il lancio di lacrimogeni. Dopo ore di tensione, la situazione si èsbloccata poco prima delle 18. Alla fine tutti gli extracomunitari sono staticatturati. Secondo fonti vicine alla prefettura di Cagliari, sarebbero ventidueimigranti bloccati, nove dei quali sono stati arrestati. I voli sono ripresialle 18,15. Una dozzina comunque i voli in partenza cancellati e altrettantiquelli in arrivo. Con un grave episodio di intolleranza: quattro militantidell’associazione «No border Sardegna», chemanifestavano dentro l’areapartenze dell’aeroporto sono stati aggrediti da una ventina di passeggeriinfuriati perché avevano perso il volo. I quattro militanti, reggendo unostriscione con la scritta «libertà ai migranti, liberi tutti», scandivanoslogan a favore dell’azione di protesta e distribuivano volantini. Sonointervenuti gli agenti di polizia, che hanno fatto sgomberare imilitanti di «Noborder Sardegna» evitando conseguenze più gravi. Non risulta però che nessunodei passeggeri responsabili dell’aggressione siano stati fermati o almenoidentificati. Il centro di Elmas, aperto il 4 giugno del 2008 con l’arrivo diun centinaio di somali che richiedevano asilo, ha una storia turbolenta.Costruito su due piani, in una palazzina che un tempo ospitava militari di levadell’aeronautica nell’aeroporto militare di Elmas, può ospitare fino a unmassimo di 240 persone, una dozzina in ogni camerata. Un piano è dedicato alcentro di pronta accoglienza per i richiedenti asilo provenienti da centri diidentificazione della penisola. L’altro piano, invece, ospita immigratiintercettati dalle forze dell’ordine che pattugliano le coste della Sardegna,in particolare quelle del Sulcis. A presidiare il centro di accoglienza(inizialmente di 1200 metri quadri) sono state impegnate fin dall’inizioquaranta unità interforze, metà messe a disposizione dai carabinieri e dallapolizia.Malgrado l’intenzione annunciata di ridurre la permanenza degli ospitiil più possibile, il centro è stato stipato all’inverosimile. Più chegiustificata la rabbia dei migranti.
Articolo di Costantino Cossu -Tratto dal Manifesto Sardo