Dal diario di un (potenziale)elettore di sinistra:
1°
febbraio:
Sembra che le primarie si facciano. Bene. Forse torniamo a contare.
2
febbraio:
Forse no. Forse si fanno da qualche parte dove c’è un solo candidato, ma
altrove è meglio di no. Peccato.
3
febbraio:
Pare che non si facciano da nessuna parte. Gli organismi hanno tutti gli
elementi per scegliere il meglio che c’è in giro. Pazienza.
1°
marzo:
Sembra che il PD abbia una sorta di certezza inespressa nei riguardi dei suoi
(potenziali) elettori: tu, elettore, mi devi amare e votare, e mi voterai e
amerai comunque, anche se sono una troia. Escort, pardon. Il problema è che i
tempi sono cambiati: se la vecchia non ci va più bene, per avere una nuova
escort basta telefonare alla protezione civile.
2
marzo:
Gli elettori (potenziali) del PD chiedono a gran voce di poter partecipare,
dovunque, alla scelta dei candidati alle cariche più importanti e
rappresentative. La gente ha fame di democrazia. “Dategli brioches”.
30
aprile:
Dalle rose a un solo petalo sono sbocciati i candidati. Sono il meglio, dicono;
soprattutto quelli che hanno già dato prova di sé. Non me ne ero accorto, ma
magari in giro, a cercarlo bene, c’era qualcuno più bravo.
1°
maggio:
G., elettore (potenziale) del PD non andrà a votare. Dice che a furia di
tapparsi il naso rischia di morire soffocato. In effetti il pericolo esiste.
Sono anni che si va avanti così. Ma in questo modo, non si favorisce la destra?
Boh.
30
maggio:
1° turno. Sono andato a votare. Ho trovato uno, anzi due escamotages per tenere
un minimo di coerenza e di pudore: la perpetuazione dell’essere minoranza.
Anche nella minoranza.
7
giugno:
Tra peggio e peggio c’è solo il peggio. 2° turno. A. nonostante tutto voterà
PD per la stima della persona. Ma votiamo la persona o il sistema? Forse la
persona merita, forse il sistema no. Le persone stanno dentro il sistema, mi
pare.
14
giugno 2010:
“ciao. ti scrivo questa e-mail da istanbul. sono dovuto partire venerdì in
tutta fretta per un urgente impegno. purtroppo non ho potuto votare al
ballottaggio. mi dispiace, ma è andata così. chi ha vinto?”
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