Egregio direttore sono Secondo Maria, il cugino primo dell’avv. Terzo Maria Ceffoni (tanto già è poco). Secondo Maria Cronologico Ceffoni, dell’omonimo studio. Anch’io come mio cugino non sono un avvocato. E si, ormai è noto che noi tutti Ceffoni esercitiamo varie professioni abusivamente ormai da due generazioni e nessuno si è mai lamentato. Giusto un mio nipote, Ippocampo Maria Sesterzo Ceffoni, cardiochirurgo abusivo, ha operato a cuore aperto un vicino di casa che non ce l’ha fatta. Inizialmente i parenti hanno protestato ma quando hanno capito che mio nipote non era responsabile perché aveva insistito per operarlo in soggiorno invece che in cortile sull’amaca, come aveva preteso la moglie, il malcontento è rientrato.Ella naturalmente conoscerà mio zio Furbizio Maria Coron Ceffoni, il famoso fotografo e operatore culturale. Furbizio rappresenta la parte artistica della nostra famiglia. E’ simpaticissimo ed estroverso e si è riempito di tatuaggi. Fa un lavoro bellissimo: per esempio, se scopre che Tizio tradisce la moglie, lui lo fotografa durante l’amplesso con l’amante, poi porta le foto a Tizio e gli chiede un tot di soldi per non consegnarle alla moglie o alla rivista per minorenni “Ciao Mamma” che le pubblicherebbe in prima pagina facendo vera informazione culturale (altro che le coglionerie di Micromega). Con questo innocente sistema, oltre ai prestigiosi riconoscimenti della ”Accademia SS (Sano Sguardo)”, della “Libera Università P.R.E.V.I.T.I. “ e, soprattutto, del “Consorzio Piedi Avanti” un’associazione senza fini di lucro per la salvaguardia della mafia come fenomeno culturale, si è riempito di soldi ed è il più ricco della nostra dinastia.Ultimamente, però, un procuratore ignorante e in cerca di pubblicità lo ha incriminato per due reati fantasiosi, una roba con nomi strani, sicuramente inventati. Uno è qualcosa come ricetta, ricotta, ricatto, o simile, l’altro distorsione o estorsione, manco mi ricordo. Quando l’ho detto a Terzo si è sbellicato dal ridere e dopo avere consultato un testo legale a fumetti ha esclamato: ”si, mò introduciamo anche il reato di falso in bilancio, di corruzione, di evasione fiscale e l’asino vola e trallallero…ma che siamo, la repubblica delle fanfare…lo faccio a pezzi quel procuratore dei miei stivali”. Non sono preoccupato per il fatto che in trent’anni di onorata professione abusiva Terzo non abbia mai fatto a pezzi alcuno anzi, per la verità, non ha mai vinto una causa, ciò che mi inquieta è che lo zio Furbizio sia molto dispiaciuto per questa storia, per questo enorme torto che gli è stato fatto. Non è del solito umore radioso, con il bel profilo sempre impostato a tre quarti per eventuali fotografie, le labbra al burro cacao e quell’accenno di polvere bianca appena sotto le narici, per esaltare la linea del naso, secondo quanto sostiene il suo truccatore personale. Al contrario, è umiliato e avvilito, offeso nell’amor proprio, lui che si è sempre sentito un italiano con la i maiuscola, che per la nazione avrebbe dato un tatuaggio, ebbene un trattamento così da una patria che lo dovrebbe annoverare tra i suoi figli migliori, proprio non se l’aspettava. Mi sono soffermato sulla vicenda di zio Furbizio perché, al di la del clamore massmediatico, in quest’Italia arraffona e arraffazzonata, un onesto imprenditore, un artista e, mi si consenta, un intellettuale con i fiocchi, invece che premiarlo lo si prende a bastonate.Un vero schifo.Ha ragione zio Furbizio quando dice “se l’avrei saputo, invece di scassarm’o cazzo con il lavoro e tutti i privamenti che ho sopportato e le maledizioni e gli scorni che mi sono gettati addosso a me personalmente e alla mia famiglia, prendevo una pistola e facevo la rapina del secolo. Altro che impegnarmi a studiare come fecci per tanti anni, anzi decenni se conto le bocciature, per prendere un lavoro sicuro e onesto e per contentare la mamma. Me lo dicevano anche i parenti, studia, prenditi una laurea, non come noi che non abbiamo studiato e siamo finiti a fare i professionisti…”. Comunque Furbizio è talmente frustrato che pare intenda trasferirsi in Paraguaj insieme ai tatuaggi.E poi ci lamentiamo che i giovani se ne vadano all’estero… Faccio un inciso: nel nome di ogni Ceffoni c’è un’essenza ricorrente che lo caratterizza: Terzo Maria l’avvocato, Ludovico Maria Infame l’astrofisico non specializzato a Oxford, Slavinio Maria Quaternario il geologo, Platone Maria Plantare il filosofo, Sorcio Maria l’antropologo, Berlusco Maria Onesto l’industriale, Santo Maria Chinotto il cardinale, Maria Maria Scurrilia la linguista, tanto per citarne alcuni. E poi Terzo Maria, il sottoscritto Secondo Maria, Abdullah Maria Lelloh, Sodoma Maria, Lombrico Maria Tenia, Ellesponto Maria, Colon Maria Irritato, Mario Maria Longevo e tanti altri.Ebbene, come si noterà, ciò che contraddistingue i nomi, l’elemento ricorrente è la vocale a. Lo si deve a un nostro antenato, Ersilio Maria Lumumba Ceffoni, uno dei primi che ha attuato il commercio equo e solidale trasportando schiavi dalla Sierra Leone alla Svizzera a prezzi onesti. Ersilio fortemente volle che nel nome dei pronipoti comparisse la lettera a, in ricordo della nave “Astronza” con la quale solcò i mari sino alla morte. Uomo di temperamento nobile e di squisita sensibilità, si racconta che quando frustava gli schiavi gli scendessero le lacrime, si affezionava tanto alla merce che appena concludeva una vendita lasciava l’indirizzo perché lo schiavo gli mandasse una cartolina. Eh, uomini di tale scorza non se fanno più, così delicati, così romantici…Per tornare al sottoscritto, ero indeciso sin dalle scuole medie se fare l’ingegnere o l’avvocato, mia madre insisteva per lo psichiatra perché secondo lei si poteva lavorare molto in famiglia, ma alla fine ho preferito fare a modo mio, così sono diventato un avvognere, che è la sintesi delle altre due cose. Questa specialità, che non esisteva, la sto lanciando nelle “Grandissime Squole Universitarie etc.” il ramo aziendale della famiglia che si occupa di alta formazione e cultura. Ci si può iscrivere se si ha la patente del motorino e tutti i vaccini in regola, oltre a un piccolo contributo da versare per le spese di cancelleria e la targa della laurea.Personalmente ho un sacco di clienti. Quando sbaglio qualcosa come ingegnere, e questo succede non di rado, il cliente mi ingaggia come avvocato per promuovere un’azione legale nei miei confronti, pertanto un quid lo guadagno sempre. Qualche volta è stato imbarazzante presentarsi in aula contestualmente come imputato e come legale, anche perché sono molto bravo negli interrogatori, dove vado giù pesante e faccio fare certe figure… figurarsi che una volta sono riuscito a mettermi in crisi con una raffica di domande a cui non sapevo rispondere, che quasi piangevo davanti a tutti. Comunque rammento doverosamente che alle “Grandissime Squole” ci si può iscrivere anche ai corsi di cantomedico (cantoniere+medico) di bioloco (biologo+cuoco) di peschista (pescatore di perle+dentista) di calzorinario (calzolaio+veterinario) e tanti altri anche inventati sul momento. Si può addirittura iniziare un corso inesistente e stabilire solo alla fine di che cosa si è trattato.Ma a parte questa doverosa introduzione, il motivo reale per cui scrivo la presente, è il momento elettorale.Orbene, come tutti sanno, il momento elettorale è una vera e propria composizione teatrale con tutte le componenti fondamentali che la messa in scena richiede, dalla scrittura, alla regia, alla rappresentazione.Lo considero uno degli avvenimenti più gustosi e pedagogici della vita tant’è che ho fatto rientrare mio figlio Priapo Maria Rododendro dallo Zambia dove si sta laureando in Zaghawa Songhai con specializzazione in Ajoupa-Buillon, per godere dell’avvenimento e imparare qualcosa. Anche perché una volta specializzato e fatto il master in Adomarà, Assamarà e Tatamarà dovrà pur tornare e lavorare qui per applicare quello che ha imparato… Dunque, il momento elettorale, dicevo, è una goduria per palati raffinati e stomaci foderati, oltre che il più alto momento della vita democratica di un paese.Nella mia famiglia abbiamo molti esempi di politici e governanti. Ricordo, già nel protozoico, in occasione della prima forma di vita organizzata, l’antenato Quaternario Paleonto Ceffoni, ancora non completamente eretto, si era fatto eleggere rappresentante dei cacciatori di alcelafo bubalo. Successivamente gli furono amputate le mani per via di un certo traffico di pelli di alcelafo, cosa di cui era totalmente innocente, anche perché la grotta dove erano stivate le pelli risultò essere di una società, la “Mammuth Srl”, con sede in Benelux.Durante la rivoluzione francese, il ramo alsaziano della famiglia, fu rappresentato dal prozio Bonton Rognon Ceffòn che sedeva tra i montagnardi a fianco di Marat e Robespierre. Fu decapitato, ingiustamente, perché accusato di un certo traffico di ghigliottine con i tagliatori di teste del Borneo. Zio Bonton non c’entrava niente anche perché le spedizioni di ghigliottine le curava una società di import export la “Decolletè Srl” con sede in Benelux. Ci fu poi Camillo Baldo Ceffoni, consigliere del conte di Cavour e amico di Garibaldi e Mazzini. La famosa frase “o si fa l’Italia o si muore” erroneamente attribuita a Garibaldi era invece dello zio Camillo Baldo ed era un po’ diversa. L’l’originale, che lo zio urlò al suo pusher era “o si fa l’Italia o mi faccio io”. Prima dello sbarco a Marsala fu condannato ai lavori forzati con l’accusa di spaccio di droga. Si sapeva perfettamente che il vero drogato era Garibaldi, se no come poteva pensare di unire l’Italia con mille disoccupati, ma chi ci andò di mezzo fu mio zio. Tra l’altro, le partite di droga dalla Colombia le importava una società, la “Perlapeppa Srl” con sede in Benelux.Voglio ricordare, in ultimo, Benito Adolfo Giustiniano Ceffoni, cofondatore con il duce del primo partito socialista italiano e, successivamente, fondatore unico di un suo partito, lo SGNIFFA . Politico di grande fantasia scrisse il programma del partito in endecasillabi inframezzato di ricette di cucina sugli antipasti. Un brutto giorno fu arrestato con l’accusa di aver organizzato un traffico di prosciutti con la Spagna, cosa non vera perché dietro c’era una società, la “Insaccati Srl” con sede in Benelux.Non proseguo perché ci sarebbe da citarne tanti altri ma lo spazio, come si sa, è scarso, e il giornale che mi ospita altrettanto, ragion per cui, senza offesa, sospendo qui la prima parte dello scritto. Appena rientrerò dal Benelux dove abbiamo una sede operativa, invierò la seconda e quint’ultima parte nella quale tratterò diffusamente delle elezioni locali e renderò pubbliche notizie riservate. Grazie e a prestoSecondo Maria CeffoniContinua…