In America Michael Moore ha scritto un librosu Bush, “Stupid White Man”, e Bush non s’è nemmeno sognato didenunciarlo: nessun tribunale avrebbe preso in considerazione la denuncia.Nemmeno Clinton ha mai denunciato i giornalisti: neppure quando hanno scrittoche il suicidio
In Italia, se dai dello stupido a unpolitico, rischi il carcere fino a 6 anni, o la multa, più il danno morale e lariparazione pecuniaria proporzionata alla gravità dell'offesa e alla tiratura oallo share. Le somme le decide il giudice, a discrezione. Anche se il cronistas'è soltanto sbagliato e poi s'è scusato subito con una rettifica.
Non basta: i danni patrimoniali si possonopure chiedere in sede civile e provocare una condanna al risarcimento per ilgiornalista e l'editore. Invece negli Usa – scrive Alexander Stille suRepubblica- il cronista può perfino scrivere una notizia falsa senza essercondannato: la condanna scatta solo se scrive il falso con "malizia" e"reckless disregard of the truth", "noncuranza spericolata per laverità". Cioè se l’ha fatto apposta o non s’è dato da fare perverificare la notizia. Se sbaglia in buona fede, prevale il diritto di cronaca,che è un bene assoluto. E per le critiche, anche feroci, non c'è denuncia chetenga. In Italia chi fa causa civile non rischia nulla: chiede decine, centinaiadi milioni e, se poi il giudice gli dà torto, non deve sborsare una lira. Moltiesperti propongono una cauzione. Mi chiedi 10 milioni? Ne lasci 1 sul tavolo, uncip del 10%. Se vinci, incassi il risarcimento. Se perdi, la Giustizia e ildenunciato si dividono il milione per il tempo e le energie che gli hai fatto
Altra trappola tutta italiana: il Garantedella privacy, che interviene quando il giornalista riporta dati personali:salute, idee politiche, religione, tendenze sessuali. Se il cronista dice che unpaziente è morto in ospedale, deve dimostrare che la notizia era“essenziale” per un'informazione completa. E chi decide se è essenziale? IlGarante, a sua discrezione. Se decide che il cronista ha torto, può farlopunire dall'Ordine fino alla sospensione dalla professione da 2 mesi a 1 anno, oaddirittura alla radiazione. Non solo: il giornalista finisce pure in tribunalepenale per il reato di trattamento di dati personali non essenziali, e rischiada 1 a 3 anni di carcere; o davanti al giudice civile, che può condannarlo alrisarcimento insieme al suo editore. In caso di foto, tipo quelle dentro villaCertosa, altro reato con pena massima fino a 4 anni di carcere.
In America la privacy dei personaggipubblici di fatto
Ora la legge Alfano alza l'ammenda a 5 milaeuro, e a 10 mila se ci sono intercettazioni, anche se non segrete. L'editoreinvece rischia fino a 480 mila euro per ogni articolo. In più il giornalistadev'essere denunciato all’Ordine e può essere sospeso dalla professione. Cosìnon si pubblicherà più niente. E se il giornalista viene assolto? Peggio perlui lo stesso. Il processo non avrebbe mai dovuto iniziare, ma le spese legalile paga comunque, lui o l'editore. In Italia denunciare i giornalisti conviene,anche se dicono il vero. E’ fare i giornalisti che non conviene. Meglio andarea rubare e portare il bottino all’estero: tanto poi c’è lo scudo
Art.di Marco Travaglio (Anno Zero del 01/10/2009)