Se la vicenda delle 5400 aziende agricole sarde vendute all’asta per effetto della legge regionale 44/88 è diventata un caso nazionale arrivando ad impegnare persino l’informazione internazionale, è dovuto, oltre che all’iniziativa che abbiamo assunto, alla determinazione degli agricoltori in lotta ed alla capacità di incontrare la solidarietà di tanta parte dell’opinione pubblica, alla professionalità ed all’impegno di quanti, operando nei mezzi di comunicazione, hanno voluto aprire i riflettori su una vicenda drammatica.Agri3 è stata la prima trouppe ad arrivare nello sciopero della fame in corso e, grazie ai servizi di Franco Poggianti, Paola Violani ed alle immagini di Andrea Porcu, le storie degli agricoltori sardi, le loro vite, le loro aspettative e la loro reale condizione, sono entrate nelle case degli italiani.Il servizio “Sardegna all’asta” è stato per diverse settimane fra i primi sette video al mondo scaricati da youtube, registrando, ad oggi, un record impressionante di visualizzazioni. Quel primo servizio ha squarciato il velo di silenzio aprendo la strada al lavoro di altri giornalisti ed operatori dei media. La vicenda dei contadini sardi in crisi, così, cominciava a diventare di interesse più generale ed a conquistare spazi di informazione. Da quella vicenda, grazie al lavoro di informazione dell’equipe di Agri3 e di altri giornalisti impegnati si è innescato un meccanismo di attenzione a quello che realtà accadeva nelle campagne ed abbiamo cominciato a vedere, se pur in maniera quantitativamente non adeguata ai bisogni ed a testimoniare la profondità della crisi, servizi giornalistici che parlavano dell’agricoltura oltre le veline degli uffici stampa di organizzazioni, istituzioni e lobbies.Oggi, proprio nel momento in cui più ci sarebbe bisogno di spazi di inchiesta e di informazione che raccontino la realtà disastrosa in cui si sta consumando la chiusura di molte aziende agricole storiche del nostro Paese, Agri3 sta chiudendo. E’ un brutto segnale, per noi, le speranze dei contadini italiani di essere ascoltati ed il diritto di tutti i cittadini ad essere informati.Altragricoltura, Il Comitato di Lotta degli Agricoltori e dei Pastori Sardi esecutati, il Comune di Decimoputzu lanciano una campagna nazionale per chiedere che Agri3 non chiuda (anzi venga rilanciata e potenziata) e che il sistema pubblico e privato dell’informazione resituisca spazi di informazione al silenzio di chi vive la crisi nelle campagne.Alla campagna nazionale, lanciata dalle realtà sarde in lotta contro la crisi in agricoltura, hanno già dato la disponibilità ad aderire in molti (fra gli altri Articolo 21) e mercoledì 3 verrà presentata a Roma al Senato.Per illustrare e presentare la campagna interverranno:Gianfranco Sabiucciu, sindaco di DecimoputzuRiccardo Piras, portavoce del Comitato di lotta di agricoltori e pastori sardi esecutatiGianni Fabbris, coordinatore nazionale di Altragricoltura