"Abbiamo inanellato tanti no immotivati alle nostre proposte, migliorative del testo pervenuto dalla Camera. Il governo, in Aula anche con il Ministro Scajola, si e' sottratto a qualsiasi confronto, ed in un costante mutismo e' sembrato assente, quasi a non dominare il contenuto delle norme di cui abbiamo sollecitato una migliore formulazione". L'ha dichiarato il senatore del Pd Francesco Sanna, che stamane nell'Aula di palazzo Madama ha illustrato gli emendamenti del suo partito al ddl su sviluppo ed energia. "Certo, e' confermata la norma sull'operatore elettrico virtuale (Vpp), ma senza precisare che deve valere sin quando il gas arriva in Sardegna. L'Unione Europea si accontentera', smentendosi, rispetto a quanto ha sostenuto sino ad oggi? Non viene riconosciuto ai poli industriali dove si producono fianco a fianco energia e metalli le esenzioni al pagamento di ingenti oneri per l'uso di reti elettriche che non utilizzano". "Per noi non e' giusto ed e' un aggravio pericoloso ai conti di imprese gia' provate dalla crisi globale", prosegue Sanna. Sul progetto di rilancio ambientalmente compatibile del carbone Sulcis abbiamo chiesto a Scajola di non fare come nel 2005 il suo predecessore al Ministero del'Industria, che garantiva "A Bruxelles tutto a posto!" e poi ha scaricato per quattro anni sulla Regione Sardegna la procedura di infrazione comunitaria. Per risposta abbiamo avuto il rifiuto di assumersi la responsabilita' di adottare, con la forza dello Stato Italiano, un suo decreto che riceva il via libera dell'Unione Europea al nuovo progetto. Tutto sulle spalle del povero Cappellacci". "Sulle fonti rinnovabili, il Governo e le destre hanno preferito mantenere il sistema attuale, dove chi specula sui certificati verdi ha gli stessi diritti delle imprese che vogliono autogenerare da dal sole e dal vento l'energia per le loro produzioni", accusa il parlamentare dell'opposizione. "Spero che questo non crei problemi al settore del piombo-zinco, che in tale prospettiva sta investendo. Forse in questo atteggiamento irrazionale c'e' davvero il tentativo di imporre, per disperazione, il nucleare alla Sardegna", conclude Sanna, che insieme ai colleghi Scanu e Della Seta sta depositando una interrogazione urgente sul tema. "Ma intanto si stanno mettendo in serio pericolo le gia' difficili prospettive di rilancio dell'industria sarda e del settore dell'alluminio e del piombo-zinco". (AGI) Red-