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Protesta pacifica
 
Fuga di massa dal centro di prima accoglienza tra gli applausi dei residenti a Lampedusa. Tutti i migranti ospiti del Cpa (Centro di prima accoglienza) poco dopo le 10 hanno forzato i cancelli d'ingresso e sono fuggiti. Dopo circa due ore di protesta pacifica nella piazza del paese, a gruppi sono lentamente rientrati nel centro.Dopo aver forzato i cancelli, oltre mille extracomunitari si sono diretti in corteo verso il municipio di Lampedusa dove sono stati accolti dagli applausi dei residenti che si trovavano in piazza per protestare contro la realizzazione di un nuovo Centro di identificazione ed espulsione annunciato ieri dal ministro dell'Interno Maroni. Il premier Berlusconi cerca di calmare le acque invitando i cittadini a stare tranquilli perché "la situazione è sotto controllo". Chiuso per sicurezza l'aeroporto dell'isola, per timore che i migranti possano occupare la pista: bloccato un volo in partenza per Palermo con i passeggeri a bordo.Berlusconi: situazione sotto controllo. "I cittadini di Lampedusa devono stare tranquilli perché la situazione è sotto controllo. Faremo delle cose per compensarli di questo disagio, che non dipende dal governo ma dal fatto che Lampedusa è la parte d'Italia più vicina all'Africa", ha detto il premier Silvio Berlusconi parlando ad Arzachena (Olbia). Gli immigrati che arrivano a Lampedusa, ha aggiunto, "sono liberi di moversi, non è mica un campo di concentramento...sono liberi di andarsi a prendere anche una birra....". "Sono andati - ha detto ancora - in paese come fanno di solito, solo che adesso sono 1.800. Un numero veramente rilevante".Martedì prossimo, ha poi annunciato il premier, "Maroni incontrerà a Tunisi il ministro dell'Interno tunisino e il presidente Ben Alì per stabilire le modalità per far rientrare i 1.200 tunisini venuti dalla Libia". "Tutte le situazioni sono sotto controllo - ha concluso Berlusconi - anche perché non vedo dove questi immigrati possano andare. Tanto c'è un mare impossibile e quindi non possono fare altro che stare lì".Immigrati in piazza tra gli applausi. Gli extracomunitari hanno sfilato lungo la strada senza essere bloccati dalla polizia che li ha, invece, affiancati lungo il percorso senza intervenire. Gli oltre mille immigrati sono arrivati davanti al municipio accolti dagli applausi dei lampedusani. Gli extracomunitari gridano "Libertà" e "Grazie Lampedusa" e chiedono di poter lasciare il centro, di essere trasferiti nei centri di permanenza temporanea (Cpt) di Brindisi e di poter raggiungere le loro famiglie, molte delle quali sono in Francia, in Germania e nel Nord Italia.Nuova giornata di protesta dei cittadini. Sul palco allestito nella piazza, a dare il benvenuto ai migranti c'è l'ex sindaco Totò Martello, leader del comitato che si oppone alla realizzazione di un nuovo centro nell'isola. Nello stesso momento i residenti avevano infatti cominciato una nuova giornata di protesta con presidio davanti al municipio per consegnare le schede elettorali contro la realizzazione di un nuovo Centro di identificazione ed espulsione (Cie) degli immigrati progettato dal ministero dell'Interno.Rientrati nel Cpa. "Non vogliamo tornare nel Cpa. Noi restiamo qui". Centinaia di migranti fuggiti dal centro, riuniti in piazza insieme ai cittadini, si rifiutano di tornare nella struttura di accoglienza. L'ex sindaco Martello li invita a rientrare. "Siamo insieme a voi - dice - vogliamo che vi trasferiscano negli altri centri italiani, ci batteremo perchè possiate lasciare Lampedusa, ma ora dovete rientrare nel centro". Dopo un paio d'ore a gruppi i migranti sono rientrati lentamente al centro, accompagnati dagli abitanti dell'isola.Migranti: "Trattati in modo poco dignitoso". La fuga dal centro è l'epilogo di giornate di tensione che hanno interessato la struttura dove sono stipate 1.300 persone a fronte di una capienza di 800 posti. Già all'alba si era registrata la fuga di circa 300 immigrati. Polizia e carabinieri avevano immediatamente avviato posti di blocco per rintracciare tutti i fuggitivi. Anche ieri alcuni migranti si erano allontanati dal centro, ma erano stati poi rintracciati dalle forze dell'ordine e fatti rientrare. Gli immigrati lamentano di essere trattati "in modo poco dignitoso". "Abbiamo freddo - dice un africano giunto a Lampedusa dalla Tunisia - io ho bisogno dell'insulina, ma non ce n'è. Siamo qui da oltre 30 giorni".La protesta dei residenti. I residenti protestano invece contro le scelte del Viminale. Dopo il corteo e il sit-in davanti al centro di prima accoglienza organizzati ieri, giornata di sciopero generale, questa mattina i cittadini si sono dati appuntamento davanti al municipio. Ieri sera, durante una seduta straordinaria del consiglio comunale, si era dato vita a un coordinamento per pianificare le ulteriori iniziative di protesta.La nota del Viminale. In mattinata fonti del Viminale hanno tenuto a precisare che dal centro di Lampedusa "non c'è stata alcuna fuga" di immigrati, in quanto i Centri di prima accoglienza (Cpa) a differenza dei Centri di identificazione ed espulsione (Cie) non prevedono l'obbligo di permanenza. Dal ministero hanno quindi sottolineato che proprio per questo motivo le forze dell'ordine si sono limitate a controllare la situazione senza intervenire.Il Cie in funzione da ieri. La giornata di sciopero e protesta dei residenti è scaturita dalle parole del ministro Maroni che ieri al termine del Consiglio dei ministri ha annunciato: "Da questa mattina è attivo a Lampedusa il Centro di identificazione ed espulsione (Cie), che lavorerà accanto al noto Cpa, Centro di prima accoglienza". Il Cie (ex Cpt, Centro di permanenza temporanea) individuato nellabase militare semiabbandonata Loran, nella parte occidentale dell'isola, lontano dal centro abitato, si affianca al Centro di prima accoglienza (Cpa), stipato di 1.677 persone (la capienza è di 800).(da La Repubblica)
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