I
l 20 gennaio,
dopodomani, Barack Obama giurerà a Washington come 44° presidente degli
Stati Uniti. Un evento di portata mondiale, il presidente Usa non è
soltanto il leader della nazione che lo ha eletto ma è anche l'uomo
destinato ad occupare un ruolo centrale nello scenario politico
internazionale. Per capire le implicazioni di questo avvenimento appare
quanto mai utile la lettura del libro di Ferdinando Fasce I presidenti
USA. Due secoli di storia , (Carocci, pp. 259, euro 22,50).
Docente di storia dell'America del Nord all'università di Genova, l'autore delinea il profilo dei cambiamenti sul lungo periodo dell'istituzione presidenziale partendo dalla fondazione degli Stati Uniti sino alla presidenza di G. W. Bush. Accogliendo le suggestioni storiografiche che privilegiano l'analisi del rapporto fra carica presidenziale e istituzioni politiche, economiche e sociali rispetto allo studio delle personalità dei singoli presidenti, l'autore compie un'ampia e solida sintesi da cui emerge chiaramente come la figura del commander in chief si sia profondamente modificata, nel corso di due secoli, rispetto agli intendimenti dei padri fondatori. Basta pensare alle modalità di elezione del candidato, con il passaggio dal metodo congressuale a quello della Convenzione Nazionale sino al sistema delle primarie tutt'ora in vigore; oppure al progressivo rafforzamento delle prerogative presidenziali, grazie all'invenzione dello spoils system con Jackson o all'emergere della figura presidenziale come incarnazione dello spirito nazionale soprattutto durante i momenti di crisi o in concomitanza degli eventi bellici, secondo una linea che da Lincoln è passata per Wilson e Roosevelt sino ad arrivare agli otto anni di Bush, una presidenza destinata a lasciare un giudizio negativo condiviso da quasi tutti i più autorevoli storici.
È con il Novecento, seppur in un contesto che ha visto un drastico calo della partecipazione elettorale, che la figura del presidente è mutata in maniera rilevante, sia in relazione all'introduzione sempre più invasiva dei moderni mezzi di comunicazione di massa come strumento per la costruzione della leadership politica presidenziale, sia per le scelte decisive sul piano della politica economica, dall'interventismo federale dei tempi del New Deal roosveltiano sino alla “reaganomics” degli anni Ottanta ispirata alle dottrine neoliberiste della scuola di Chicago, senza tralasciare i grandi cambiamenti sul piano del riconoscimento dei diritti civili delle minoranze avvenuti soprattutto durante gli anni di Johnson.
Famosi e dimenticati, sopravvalutati come Kennedy e passati alla storia per l'utilizzo cinico dei propri poteri come Nixon, importanti innovatori ma sommersi da squallidi scandali sessuali come Clinton, la galleria dei presidenti rappresenta uno degli strumenti più interessanti per interpretare le modificazioni della nostra società. Fasce completa molto opportunamente la sua analisi con un capitolo finale dedicato all'organizzazione del gabinetto presidenziale e della macchina amministrativa della Casa Bianca, oltre che al ruolo del vicepresidente e soprattutto della first lady, modificatosi in maniera decisiva grazie a donne come Eleanor Roosevelt e Hillary Clinton.
Una lettura utile, che aiuta a capire quali saranno le sfide con cui si dovrà confrontare il primo presidente nero della storia americana.
GIANLUCA SCROCCU
Docente di storia dell'America del Nord all'università di Genova, l'autore delinea il profilo dei cambiamenti sul lungo periodo dell'istituzione presidenziale partendo dalla fondazione degli Stati Uniti sino alla presidenza di G. W. Bush. Accogliendo le suggestioni storiografiche che privilegiano l'analisi del rapporto fra carica presidenziale e istituzioni politiche, economiche e sociali rispetto allo studio delle personalità dei singoli presidenti, l'autore compie un'ampia e solida sintesi da cui emerge chiaramente come la figura del commander in chief si sia profondamente modificata, nel corso di due secoli, rispetto agli intendimenti dei padri fondatori. Basta pensare alle modalità di elezione del candidato, con il passaggio dal metodo congressuale a quello della Convenzione Nazionale sino al sistema delle primarie tutt'ora in vigore; oppure al progressivo rafforzamento delle prerogative presidenziali, grazie all'invenzione dello spoils system con Jackson o all'emergere della figura presidenziale come incarnazione dello spirito nazionale soprattutto durante i momenti di crisi o in concomitanza degli eventi bellici, secondo una linea che da Lincoln è passata per Wilson e Roosevelt sino ad arrivare agli otto anni di Bush, una presidenza destinata a lasciare un giudizio negativo condiviso da quasi tutti i più autorevoli storici.
È con il Novecento, seppur in un contesto che ha visto un drastico calo della partecipazione elettorale, che la figura del presidente è mutata in maniera rilevante, sia in relazione all'introduzione sempre più invasiva dei moderni mezzi di comunicazione di massa come strumento per la costruzione della leadership politica presidenziale, sia per le scelte decisive sul piano della politica economica, dall'interventismo federale dei tempi del New Deal roosveltiano sino alla “reaganomics” degli anni Ottanta ispirata alle dottrine neoliberiste della scuola di Chicago, senza tralasciare i grandi cambiamenti sul piano del riconoscimento dei diritti civili delle minoranze avvenuti soprattutto durante gli anni di Johnson.
Famosi e dimenticati, sopravvalutati come Kennedy e passati alla storia per l'utilizzo cinico dei propri poteri come Nixon, importanti innovatori ma sommersi da squallidi scandali sessuali come Clinton, la galleria dei presidenti rappresenta uno degli strumenti più interessanti per interpretare le modificazioni della nostra società. Fasce completa molto opportunamente la sua analisi con un capitolo finale dedicato all'organizzazione del gabinetto presidenziale e della macchina amministrativa della Casa Bianca, oltre che al ruolo del vicepresidente e soprattutto della first lady, modificatosi in maniera decisiva grazie a donne come Eleanor Roosevelt e Hillary Clinton.
Una lettura utile, che aiuta a capire quali saranno le sfide con cui si dovrà confrontare il primo presidente nero della storia americana.
GIANLUCA SCROCCU