Otto cardiologi su dieci sono favorevoli al testamento biologico indicando in primo luogo nella famiglia e poi nel notaio le figure di riferimento alle quali affidarlo. Un cardiologo su due, se ci fosse una Legge sull’eutanasia, sarebbe disposto ad interrompere le terapie cardiologiche ad un malato senza più speranze. Sono questi due dei risultati emersi da un sondaggio condotto al 69° Congresso della Società Italiana di Cardiologia e realizzato dalla SIC con il supporto di Datanalysis. Un altro dato molto importante riguarda la condivisione per un’azione volta a limitare ‘l’invasione di campo’ da parte di altri specialisti nella cura del cuore e l’esigenza di avere un cardiologo al Pronto Soccorso. Per quanto riguarda il cuore degli italiani, i cardiologi affermano che per i loro pazienti le fonti maggiori di stress sono, per gli uomini, il luogo di lavoro e il traffico e, per le donne, la famiglia e poi i rapporti sentimentali.<>.Ecco le domande, e le risposte, del Questionario SIC-Datanalysis, diffuso al 69° Congresso SIC:Sei favorevole al testamento biologico? Una persona a chi dovrebbe affidarlo? La maggioranza assoluta (83,3%) ha riposto in maniera affermativa, evidenziando inoltre che sono due le figure di riferimento alle quali affidare tale testamento biologico e cioè in primis un familiare (37,2%) e quindi un notaio (32,6%), mentre il medico di fiducia raccoglie minori consensi (16,3%).Se non sei favorevole al testamento biologico, perché ? I Cardiologi che non sono favorevoli al testamento biologico - davvero pochi in verità (10,4%) - motivano tale affermazione perché essenzialmente si tratta di un problema che non riguarda il Cardiologo (80%).Se ci fosse la Legge sull’eutanasia, saresti disposto ad interrompere le cure ad un malato senza più speranze? Altra tematica di cui tanto si parla è l’eutanasia e la metà dei rispondenti (50%) si dichiara disposta ad interrompere le cure ad un malato senza più speranze qualora ci fosse una Legge sull’eutanasia, mentre una quota inferiore riferisce di non essere assolutamente disponibile (22,8%), altri (14,7%) non sanno rispondere e alcuni (8,5%) sottolineano che si tratta di un problema che non riguarda il Cardiologo.