Che cosa rischia una persona a cui capita, per una serie di motivi, di superare la linea grigia del comune vivere quotidiano?
Supposto che esista questa linea grigia e che qualcuno la superi, in positivo o in negativo, è immediata la reazione degli altri. La critica non si fa attendere, colpisce inesorabilmente ed è tanto efficace quanto più la persona che la subisce è sensibile.
Prendiamo atto del nostro bel sistema di relazioni sociali fatto di lagne, di pacche sulle spalle, di “cosa penseranno di me…”
Così può capitare che un ragazzo, fino a ieri anonimo, decide di fare qualcosa per superare la linea grigia: costruendo un paio di lenti da sole diverse da tutte quelle che abbiamo avuto modo di acquistare e di provare (consultate il sito www.inventorisardi.com)!
“Ma come, lui? Proprio lui? ma chi crede di essere? Chiunque avrebbe potuto fare quello che ha fatto! Ora che il suo nome appare su giornali TV e riviste, e chi lo regge? Si è montato la testa…” eccètera eccètera.
Si parla di Michele Amatori, che non è proprietario di nessuna fabbrica di pompe idrauliche, come ha scritto un cronista un po’ distratto, ma ha messo su qualcosa che funziona davvero, niente a che vedere con improbabili materassi da formula uno.
Non intendo qui disquisire sulla bontà dell’invenzione o applicazione di una tecnica già esistente o comunque la si voglia chiamare.
La cosa che più sconcerta è l’atteggiamento di tante persone, più o meno vicine al nostro inventore, che mal sopportano il fatto che “uno di loro” ha tradito, oltrepassando la linea grigia, per cercare di diventare migliore. Perché in fondo, di questo si tratta.
Ma cosa c’è di sbagliato nel tentare di essere migliore?
Niente. Salvo che il suo “successo” sottolinea il “fallimento” di quelli che, non avendo altri argomenti da proporre, esprimono critiche tutt’altro che costruttive.
Niente di nuovo sotto il sole, siamo uomini, questo genere di cose rientra appunto nella categoria delle miserie umane. Il vero problema è che Nuoro non può più permettersi il lusso di soggiacere a queste miserie. Chiunque a qualunque titolo, ha qualcosa di nuovo da proporre che contribuisca a far crescere questa collettività, deve essere portato a esempio e, se critiche devono esserci, che sortiscano in azioni positive. Sottrarsi al compito di sostenere nel migliore dei modi chiunque di noi abbia perlomeno il coraggio di tentare un’Impresa è un errore intollerabile.
Chi legge, sia esso semplice cittadino, amministratore della cosa pubblica, lavoratore, impresario, giovane o meno giovane, ha presente che cosa si diceva dei sardi: “pocos, locos y mal unidos”. Per quanto tempo ancora dovremo tenerci addosso quest’etichetta dipende soltanto da una buona dose di autocritica e dal nostro desiderio di cambiamento. Uscire dal mucchio non è semplice ed è anche molto costoso, soprattutto in termini di immagine, è bene dunque non dimenticare che il coraggio di tentare un’Impresa in Barbagia vale più dell’impresa stessa: Michele Amatori, come altri prima di lui, ci sta provando. Onore al merito.