All’inizio soddisfatto, già dopo tre giorni il Cardinale cominciò a dare segni di stucchevolezza e a domandarsi il perché del trattamento.
Al settimo giorno non resse (fisicamente) e domandò garbatamente al Re la ragione di tale benevolenza.
Egli, soddisfatto, ricordò allora al Cardinale i frequenti richiami che questi usava fare contro l’atteggiamento libertino del Re e verso la fedeltà alla Regina: bella e buona, ma, come la pernice, a piccole dosi. Altrimenti si può cadere nell’odio (senso di ripugnanza, avversione).
In principio pensavo: esagera. Ancora non lo conoscevo e già diceva che lo odiavo.
Quando poi ho cominciato a vederlo e sentirlo tutti i giorni, a colazione, a pranzo e a cena, ho capito che aveva ragione lui: lo odiavo.
Poteva dire le cose più giuste, più belle, più gratificanti: lo odiavo.
Per molto tempo ho giustificato la cosa così come lui la presentava.
Ho pensato: è perché sono un ex-comunista, anche se tranquillo, di buona famiglia cattolica; sposato, un lavoro, figli.
Ma un ex-comunista.
Ora non più iscritto a nessun partito, ma sempre di sinistra, e poi, iscritto alla CGIL.
Ero mortificato.
Convinto di non odiare nessuno, avevo in ogni momento davanti a me la prova della mia colpa, della mia depravazione: in effetti lo odiavo.
Eppure le cose che affermava erano giuste: “Maledetti schifosi ex-comunisti, avete occupato la Magistratura, sporchi bastardi ex-comunisti avete occupato le televisioni, luridi ladri ex-comunisti di minoranza avete la doppia casa, miserabili ex-comunisti (in generale), vi farò sparire dalla faccia della terra”, e altre cose sacrosante, tutte vere.
Che potevo dirmi, per sentirmi meglio?
Come potevo redimermi? Vedevo in lui l’operaio, l’impiegato, il presidente di tutti (anche il mio), il presidente della mia squadra, il giudice e il dottore, il poliziotto e il finanziere, il finanziere e il banchiere, il babbo (che racconta le storie più belle per farmi dormire sereno).
Avrei dovuto amarlo, anche se percepivo che a quelle dosi non avrei potuto reggere neppure D’Alema.
Sentivo un peso allo stomaco che diventava sempre più greve.
Poi ho cominciato a vomitare.
Ora sono guarito: ho smesso di guardare la televisione. Ciao.