a) il centro polivalente (o buco) di Via Roma;
b) la piscina di Via Lazio;
c) la colonia di Solotti;
d) (marginalmente) la Scuola Media di Sa 'e Sulis;
e) il cavalcavia di Via Mannironi.
E molto spesso a queste incompiute ci si e riferiti per insistere sulla necessità di maggior controllo e di moralizzazione nella gestione dei Lavori pubblici, anche in previsione della notevole massa di finanziamenti disponibili e destinati ad altre opere previsti con la famosa L. 64, sull'intervento straordinario nel Mezzogiorno, tenendo conto che l'affare "Bellodi " , della cui conclusione si è ancora in attesa, si e basato interamente sulla gestione dei lavori pubblici cittadini.
A mio parere si deve partire da un dato preciso: i lavori pubblici e le opere pubbliche in città sono quelle che garantiscono un mercato quasi protetto per le molte imprese nuoresi, e in una certa misura si è creata una economia assistita.
Se mancano i lavori pubblici c'e una notevolissima crisi occupazionale.
Gli esempi di opere pubbliche richiamati in precedenza, hanno un dato importante: sono tutte opere in cui il progetto originario è stato cambiato, modificato ed il conto economico gonfiato da perizie su perizie; l'altro dato è che sono opere di notevolissima portata sociale,che non possono essere considerate come strutture in perenne attesa di definizione.
E' un caso che su cinque opere prese in esame quattro sono eseguite da due grosse imprese di Nuoro?
E' un caso che ci sia stato lo stravolgimento dell'appalto stesso nei suoi contenuti economici e temporali?
Una situazione cosi grave e senz'altro svantaggiosa per l'amministrazione Comunale, ma parimenti si può dire che crea vantaggi alle Imprese ?
Poiché il tema dei Lavori Pubblici ha interlocutori privilegiati, quali le imprese cittadine, è chiaro che anche l'imprenditoria deve ritenersi responsabile del grave ritardo nella conduzione dei lavori.
C'è da pensare, con grande apprensione, all'ipotesi dei grossi lavori pubblici, delle scuole, dell'anfiteatro, e di tutti gli altri impianti che andranno tra breve in appalto. Sappiamo quali difficoltà ci sono nella macchina comunale per le note deficienze nell'organico tecnico.
E' necessario che vengano attivati i concorsi per i posti vacanti, che la classe dirigente responsabilizzi la burocrazia ai massimi livelli, che l'informatizzazione intervenga anche nel comune di Nuoro; che le imprese che appaltano i lavori sentano la necessita sociale che c'è nelle opere pubbliche, in termini sia occupazionali che di risultati.
Certo, l'avvicendamento strano nell'assessorato ai LL.PP. non depone a favore del pentapartito, ma fa il gioco di quelle forze che per sole mire di potere cercano spazi di manovra.
Diverse sono le linee di intervento:
1) discutere serenamente della utilità e della necessita delle opere da realizzare, mettendo in evidenza i gravi problemi della gestione;
2) scegliere i professionisti con serie motivazioni all' atto dell' affidamento dell'incarico; attivare la turnazione degli stessi progettisti;
3) dotare l'ufficio tecnico comunale del quadro reale dei prezzi, e soprattutto metterlo in grado di controllare l'esatto adempimento della esecuzione delle opere;
4) verificare l'aderenza alla realtà della stima del costo delle opere (imprese invitate all'appalto non devono avere contenziosi e incompiute perenni).
Dato il notevole esaurimento della professionalità interna all'ufficio tecnico, è importante attivare concorsi per geometri, ingegneri, architetti, e attivare corsi di formazione professionale e di riqualificazione.
Questi sono a1cuni appunti per una discussione che vada in profondità nei problemi, senza facili scandalismi, ma individuando il perché di una situazione che ha gravi ripercussioni occupazionali e sociali.
Purtroppo, la rinnovata giunta di pentapartito, che nasce con un incomprensibile rimescolamento negli assessorati, non si muove in questa direzione e rappresenta la vittoria dell'incapacità e irresponsabilità.