Ma chi sono, come si organizzano, con quali motivazioni si muovono i volontari di questo grande esercito pacifico di circa 8.000.000 di persone (facendo tra l'altro, risparmiare allo stato oltre 15.000 miliardi) che in tutta Italia operano dentro e fuori delle istituzioni per garantire ai meno fortunati un aiuto concreto, un sostegno reale, una presenza solidale.
Non sempre si ha una visione corretta di ciò che il volontariato rappresenta, e tal volta se ne travisano gli scopi.
Esso viene visto ora come momento di aggregazione per un'elite sociale, per anime belle e un po’ snob, che, non sapendo in che modo trascorrere il proprio tempo, credono tra una tavola rotonda e un pranzo di lavoro di salvarsi l'anima immergendosi tra i problemi di emarginazione, povertà, tossicodipendenza ecc...: ora come opportunità da sfruttare per fini politici: essere in prima linea su problematiche sociali fa sempre un certo effetto sugli elettori e "fa" voti, ora infine, come espediente da parte dei cattolici per avvicinare alla chiesa nuovi adepti.
Impostazioni mentali così negative ed una errata informazione di certo non hanno aiutato e incoraggiato quanti fanno del volontariato serio e responsabile un momento di servizio per il prossimo, spendendo le proprie energie, il proprio tempo, la propria esperienza ed interiorità.
Ne sono la prova, le tante associazioni di volontariato che operano nella nostra città da tantissimi anni come: i donatori volontari del sangue (AVIS) L'associazione Italiana Donatori organi (AI DO) i Volontari del soccorso (VOS) II telefono Amico, L'associazione Alcolisti Anonimi, per finire con quelle associazioni di volontariato cattolico "storiche" che a pieno titolo si occupano soprattutto di emarginati e malati.
A questo proposito sono da segnalare alcune iniziative che meritano la nostra attenzione. Dal Maggio 1990 su pro posta di alcuni volontari cattolici in collaborazione con l'oratorio Le Grazie funziona in città, il Martedì, il Giovedì ed il Sabato dalle ore 12,30 alle 14,30 presso lo stesso oratorio una mensa con pasti caldi dove trovano ospitalità, cittadini extra comunitari, anziani, giovani e quanti per un motivo o per l'altro si trovano in situazioni particolari.
La mensa si avvale per la distribuzione dei pasti di alcuni volontari che consumano il pranzo insieme agli ospiti, creando come in una famiglia un momento di socializzazione importante.
L'iniziativa e stata finanziata dai cittadini che su invito della parrocchia, hanno risposto con sollecitudine e continuità.
I promotori di questa iniziativa che non aspira a diventare sostitutiva di quello che deve pur essere l'impegno dell'ente pubblico che di fatto dovrebbe farsene carico, fanno appello a quanti vedono nel volontariato un'opportunità concreta per tradurre nella vita l'impegno religioso.
Tra le associazioni di volontariato Laico segnaliamo il VOS Nuoro, Associazione che opera prevalentemente nel soccorso d'emergenza.
Operativa fin dal Febbraio 1986 conta al suo interno un centinaio di soci, e convenzionata in base alla legge n. 772 sull'obiezione di coscienza e può avere in servizio attivo dei militari di leva .
Dotata di due modernissime ambulanze, garantisce circa mille interventi l'anno con una percorrenza media di 40 km per chiamata. Punto di riferimento per tanti malati inabili in quanto unico servizio capace di trasportare delle persone presso le case di cura, o da queste alle proprie abitazioni, in questo periodo il VOS non gode di una sufficiente collaborazione da parte delle amministrazioni sanitarie e locali.
Fino a qualche tempo fa i rapporti di reciproca collaborazione con l'ufficio servizi del San Francesco consentivano al VOS di esercitare il proprio lavoro partendo direttamente dai reparti Ospedalieri; proprio per questa azione di complemento al servizio sanitaria pubblico al VOS veniva consegnata la chiave dell'ascensore posta al piano di pronto Soccorso.
In seguito alla ristrutturazione degli ascensori, con vivo disappunto dell'associazione, queste chiavi venivano ritirate , motivando tale decisione con un discorso sulla pianificazione che prevedeva, tra l'altro, la sosta continua dell'ascensore al piano pronto soccorso, e l'allestimento di una camera calda in cui i malati potessero sostare nei tempi morti di ingresso o uscita dall'ospedale.
A tutt'oggi non esiste una camera calda ed i volontari del soccorso devono elemosinare un "passaggio" in ascensore per il trasporto dei malati. II problema della sosta continua dell'ascensore al piano pronto soccorso è rimasta una decisione più teorica che pratica poiché alcune volte gli stessi volontari che operavano in codice quattro (paziente in pericolo di vita) trovavano occupato l'ascensore d'emergenza; ed a questo proposito le testimonianze di un uso improprio del mezzo d'emergenza si sprecano.
Vorrei concludere col dire che tutte le associazioni di volontariato operano con tante difficoltà per mantenere comunque fede ai propri impegni.
Tutte le amministrazioni che a vario livello operano in ambito di assistenza sociale hanno l'obbligo ed il dovere di concordare insieme alle associazioni di volontariato strategie comuni per una migliore gestione dei servizi stessi.