Tra le più sentite esigenze senz'altro possiamo inserire quella di una qualità di vita migliore, dal punta di vista della salute e della tutela di essa, dal punta di vista economico, ambientale, e via discorrendo... Nel rispetto dell'ambiente è compresa la raccolta differenziata dei rifiuti come pure il risparmio energetico; la valorizzazione del verde urbano come pure il restauro dei centri storici.
Proviamo allora a pensare ad una città che sia almeno vivibile, se non proprio a misura d'uomo. Pensiamo a quel che vorremmo da una città., a ciò che potrebbe farci vivere meglio e con più gratificazione il luogo della nostra esistenza.
Tra Ie molteplici attività. e iniziative, ambientaliste-verdi-doc e non, ormai sull'onda di una moda ,di cui tutti si fanno promotori, si può senz'altro annoverare la tendenza a limitare l'uso dei mezzi privati all'interno dei centri abitati.
Con molte polemiche in svariate città di tutta l'Italia si sta procedendo all'istituzione delle isole pedonali nei centri storici, come la famosa "zona blu'" di Roma o la z.t.I.(zona traffico limitato) di Firenze e via dicendo. Le polemiche e le critiche non mancano, e vengono innanzi tutto dai commercianti che hanno il loro esercizio aperto in una strada destinata a diventare pedonale.
Le polemiche possono portare a scontri anche duri a livello politico e amministrativo, ma la popolazione, in genere, è contenta delle soluzioni finora adottate, soprattutto se supportate da un cospicuo potenziamento dei mezzi pubblici urbani, sia come numero di mezzi che come frequenza di corse. Quello di rendere pedonali alcune zone della città chiudendole al traffico motorizzato, è uno fra gli argomenti più spinosi , ma può anche diventare il fiore all'occhiello di una amministrazione che voglia dare di se un'immagine illuminata e progressista.
Riferiamoci a Nuoro, alla città che le statistiche relegano in fondo alle graduatorie per qualità di vita e estetica urbana... Siamo davvero convinti che la chiusura al traffico di alcune vie e piazze del centro antico, e non solo di quello, sia un'idea da scartare? Pensiamo per un attimo al Corso Garibaldi, e ricordiamo come e stato, per una idilliaca pausa di una settimana (circa) l'anno scorso di questi tempi. Le vetrine illuminate, la gente che percorreva con tranquillità la via senza il timore di essere sfiorata - è un eufemismo - da macchine o camion, le facciate degli edifici visibili nella loro interezza, la tessitura del granite della pavimentazione stradale, per quanta sconnessa, leggibile e percorribile per intero.
Abbiamo riscoperto il piacere di sostare senza fretta presso le vetrine o all'esterno di un bar, a chiacchierare con gli amici, a confrontare un colore, a desiderare un gioiello ammiccante o un morbido maglione di cachemire.
L'architettura delle case prospicienti la via ci si è rivelata, con due aspetti contradditori ma stimolanti in egual misura: da un lato abbiamo scoperto come anche a Nuoro sia esistito un certo gusto antico nel decoro delle facciate, dall'altro abbiamo constatato tristemente che solo in pochissime città, oltre a Nuoro, esiste il malgusto di lasciare che le case di un certo valore storico-architettonico diventino fatiscenti, e siano, oltre che un pericolo per i passanti, anche un' offesa al senso estetico. Stimolanti perché si potrebbe fare un tentativo di imitare l'antico buon gusto nel realizzare le facciate del le nuove case; inoltre, per ciò che riguarda le vecchie abitazioni, soprattutto se adiacenti a zone che hanno la pretesa di essere il salotto buono della città, si potrebbe fare in modo che siano tenute decorosamente e restaurate. Difficile, ma non impossibile.
Tutto ciò acquisterebbe ulteriore senso e valore se, oltre a veder rimesse a nuovo le facciate, e riattata, levigata e riconnessa la pavimentazione di granito, si avesse la possibilità di percorrere la Via Majore con tutta calma, compiendo una vera e propria passeggiata, ascoltando il suono dei propri passi senza essere terrorizzati da improvvisi stridori di freni 0 urli di clacson.
II percorrere a piedi le vecchie strade del centro ci farebbe riapprezzare in parte la nostra città talmente tanto bistrattata, perfino da chi scrive, e sotto tali e tanti punti di vista, da aver perso il fascino che certamente deve aver avuto nei tempi in cui era chiamata l'Atene della Sardegna. Rendere pedonali alcune vie, prima fra tutte il Corso Garibaldi, allargando poi l'intervento alle vie immediatamente adiacenti, consentirebbe la creazione di un percorso "storico-culturale" attraverso le zone più significative e cariche di memoria della nostra città.
La via e la piazza Satta, il Palazzo Angioj, la casa della Deledda, la sala mostre della casa Buscarini, la biblioteca "S.Satta", il Museo Etnografico e il Museo Speleo-archeologico. La creazione di punti di sosta, con vasche fiorite e cestini per i rifiuti, lampioni e supporti per cartelloni pubblicitari di design adeguato al carattere della via, incrementerebbe ulteriormente la piacevolezza della sua fruizione, valorizzando gli aspetti tipicamente ottocenteschi delle facciate e dello stesso percorso, privo di alberature, essenziale, poetico.
Perché dunque non tentare, a dispetto di tutte le convinzioni?
A questo proposito sarebbe forse utile ricordare all'Amministrazione e far sapere alla città che esiste un progetto, che riguarda appunto la riqualificazione del Corso Garibaldi.
Questo progetto e stato presentato due anni fa, del tutto gratuitamente, all'Amministrazione Comunale nella figura dell'assessore all'urbanistica, proprio per suscitare un dibattito nell'ambito del Consiglio Comunale e portare il problema all'interno del Palazzo.
Nessuna risposta, nonostante le ripetute insistenze, e ancora arrivata, nemmeno un formale rifiuto o una respinta.
Sono cambiate tre amministrazioni, nel frattempo, e nessuna ha preso visione del lavoro fatto, o almeno così risulta, nonostante il progetto sia correlato da un dettagliato preventivo di spesa e da una relazione tecnico-illustrativa che motiva le scelte progettuali, di materiali e di elementi di arredo.
Questo progetto prevede inoltre la istituzione di un isola pedonale, con vasconi di verde, punti luce con panche per la seduta, che tendono a valorizzare la via e i locali commerciali che vi si aprono, evitando tra l'altro che le macchine vengano parcheggiate proprio di fronte alle vetrine o agli ingressi dei locali stessi.
I vantaggi sono innegabili sia per gli esercizi commerciali che avrebbero le esposizioni più libere e visibili, sia per gli avventori dei bar che potrebbero disporre dei tavolini posti sulla via, all'aperto, cosa che d'estate, come tutti sanno, è estremamente piacevole, soprattutto se non si respirano gas di scarico come avviene invece attualmente.
Che dire? Tutto ciò è purtroppo nelle mani dei governanti, le cui scelte, e doloroso dirlo, non sempre rispettano davvero il bene comune. L'unica speranza è che Ie istanze che in molte città si stanno portando avanti e realizzando con successo, vengano raccolte anche da noi, e messe in atto. .