Da queste due parole avrai capito di cosa e di chi voglio parlare a te che sei un direttore.
Intanto visto che sei un direttore qualcosa la dirigerai quindi vuol dire che sei uno che conta e se conti bisogna che finalmente ti muovi per farmi avere qualche posto in un consiglio di amministrazione. Se per te è lo stesso, mi andrebbe bene uno di quelli dove non si fa niente e si guadagna bene.
Con Forza Italia non ne ho cavato piedi e non è che posso aspettare le lanterne greche.
Prima ho chiesto un posto in un consiglio di amministrazione, poi un posticino in un consiglio di amministrazione, quindi un posticino in un consiglio di amministrazioncina e alla fine mi sarei accontentato anche di un posticino in un consiglino di amministrazioncina. Invece niente, tutto occupato dai parenti.
Un dirigente locale mi ha detto di aver presentato al consiglio nazionale di Forza Italia la proposta politica di formare i “Consigli di Amministrazione Locali per la Gestione dei Consigli di Amministrazione” e pare che il consiglio di amministrazione del consiglio nazionale di Forza Italia, costituito dalle famiglie Previti e Dell’Utri, ci stia ragionando sopra. Se passa forse sarà la volta buona.
Ma se non passa? La mia sfortuna è che non ho neppure un parente di Forza Italia ma il ragionamento che ho fatto a Pietro è stato questo: “Mi dite che non posso entrare neppure in un consiglino di amministrazioncina, ma io ho la tessera di Forza Italia, la patente padana e il quadro di Silvio in soggiorno, come da Statuto, quindi sono a tutti gli effetti un picciotto (ci chiamiamo così, affettuosamente, tra noi del partito).
Allora, visto che sono del partito, consideratemi pure un parente, non mi offendo, fate finta che sono il padre della Lombardo o la mamma o la nonna, mi posso anche cambiare il cognome in Pili o Pisanu o quello che dite voi. Se volete chiamo Comincioli “zio Cominci”, tanto la faccia non mi manca e neppure lo stomaco.”
Sembrava anche commosso da queste parole, invece niente, e come al solito sono rimasto con un pullman di mosche.
Eppure ho seguito alla lettera gli insegnamenti tratti dal fondamentale testo di Robertino Deriu “Politica e Civiltà”, così, proprio come è scritto a pag 1640, titolo primo, capitolo secondo, ho preso a stazionare nella sede del partito malignando dell’uno e dell’altra ma con tono bonario e saggio, rispondevo alle telefonate mostrando falso interesse alle richieste e dando ad intendere che ero in grado di risolvere il problema di cui non mi fregava un accidente, abbracciavo affettuosamente i compagni di partito, soprattutto quelli che intendevo tradire subito dopo, e in ogni circostanza ci infilavo: “Per carità, non voglio nulla, anche se il partito mi deve molto…”, tanto che alla fine mi ero così suggestionato che ci credevo sul serio.
E lo ripetevo anche a mia moglie, che un bel giorno, a tu per tu, mi disse: “Abele, finché vi prendete per il culo tra di voi, mi dispiace ma solo fino a un certo punto, un po’ perché siete persone adulte e un po’ perché purtroppo sei mio marito, ma che tu voglia prendere per il culo anche me, che purtroppo sono tua moglie, allora si che mi dispiace…”.
Caro Giannu, ma sai che a distanza di tempo non ho capito se era dispiaciuta per via del matrimonio o perché ero di Forza Italia? Mah… comunque ora vive a Buenos Aires con un sandinista. E meno male che quando è scappata non si è portata via le foto di Berlusconi e il cd di Apicella che tengo sul comodino…
Ma veniamo a noi, e scusami se salto di palo in francesca ma il tempo stringe e le decisioni vanno prese. Tu lo sai che in politica ciò che conta è l’ideologia, si partecipa per dovere civico, per il bene della collettività e in maniera disinteressata.
In Danimarca.
Da noi bisogna adeguarsi subito ai cambiamenti se no sei sfottuto. Allora, cosa mi dici di questa storia di Soru? Sarà il caso di accodarsi che magari ci scappa qualcosa da arraff… ehm… da partecipare, senza aspettare troppo? Per me va bene anche una candidaturina sicura da qualche parte o un consigliettino da qualche altra. Aspetto anche dopo che hai sistemato i tuoi parenti, l’importante è che mi dia garanzie.
In cambio mi impegnerei allo spasimo a fare finta di cercare voti per un candidato del nuovo movimento, che se rimane fermo per me è lo stesso.
Ciò che però mi devi dire con certezza è se questo Soru è come tutti gli altri o se, non voglia il cielo, ha intenzioni diverse. Non è che a questo gli piace la Danimarca? Non sarà di quelli che vuole mettere nel consiglino di amministrazioncina persone competenti che lavorano sul serio? Solo questo ci mancherebbe per la nostra povera terra!… Tanto di problemi non ne abbiamo… così, oltre alla malaria e all’invasione saracena, si aggiungerebbe anche quest’altra piaga.
Comunque ora vado a sentire la conferenza stampa del segretario Cugini che insiste a chiedere al Soru il programma. Ma perché glielo chiede continuamente? Non ce l’ha uno suo?