Siamo contrari, non per questioni ideologiche, ma perché non siamo imbecilli: in pratica (e, stavolta, anche in teoria) ci viene chiesto di farci carico, sacrificando del nostro territorio, di un qualcosa che oggi è letale, mentre altrove ha prodotto solo benefìci, economici e sociali.
È la solita scoria.
È la devolution (devoluzione di scorie) secondo Bossi e secondo questa destra, furbetta come il suo Creatore. A noi sardi, se le avessimo prodotte, non sarebbe mai venuto in mente di spedirle in Lombardia.
Storie
Francesco è caduto, durante un gioco di ragazzi. Ha sbattuto violentemente la testa per terra ed è stato confusionale. Sono quasi le otto di sera. La corsa in Ospedale, dove viene raggiunto dai genitori. La visita al Pronto Soccorso. La diagnosi: Trauma cranico, ma per sapere se c’è qualcos’altro bisogna attendere la mattina, perché dopo le otto di sera non si fanno più radiografie, per motivi di budget.
La preoccupazione dei genitori del ragazzo sfocia in aperta civile protesta, fino a minacciare di richiedere l’intervento della forza pubblica. Solo a tal punto, miracolosamente, si materializza il personale necessario.
Ad altri, meno tenaci, l’intervento immediato viene negato.
È inutile negare che oggi le ragioni di budget sono dominanti, nella Sanità come in altri settori che, pareva fino a ieri, non avessero tetti di spesa. In sé e per sé il controllo delle uscite non è ovviamente una cosa negativa, ma positiva e necessaria, se fosse rivolto ad evitare gli sprechi e quindi a migliorare l’assistenza erogata. Ma, se vediamo la cosa dal punto di vista dell’Utente, ciò che appare non è proprio questo aspetto.
Si ha l’impressione che ad essere premiato sia il risparmio in sé e non la qualità del servizio (anche gli incentivi agli operatori vengono erogati sulla base di budget, non di qualità di assistenza). E, a uscirne male non è tanto l’aspetto legato alla cura medica in senso stretto, quanto tutto ciò che ne fa da contorno: l’aspetto umano del rapporto col personale, dall’accettazione al ricovero, dalla prenotazione al dialogo su degenza e terapia, dall’informazione chiara e precisa alla disponibilità spontanea per tutti (in particolare cioè, per chi non ha santi in paradiso).
Forse, in tempi di ristrettezze imposte dalla devolution, basterebbe poco per guadagnare un po’ di decoro.