A distanza di circa 10 anni dall'avvio del progetto questo è quello che tutti si attendono, anche se il risultato del Piano lascerà inevitabilmente sul campo scontenti e polemiche perché, almeno fino a questo momento, il percorso di formazione di questo importante atto di programmazione urbana non è stato coerente e adeguato alla esigenza di coordinare e pianificare l'insieme complesso di valori, strategie, interessi e bisogni che il nuovo piano della città di Nuoro inevitabilmente porta al suo interno.
C'è da sperare che l'Amministrazione Comunale di Nuoro non abbia pensato di basare la propria strategia Urbanistica sugli "annunci" piuttosto che sui "fatti"; se così non fosse, l'impegno a concludere il piano in tempi brevi rappresenta un fatto certamente positivo e tale da orientare in una direzione corretta la fase di confronto sul progetto, confronto che, a questo punto, diventa non solo necessario ma indispensabile, affinché il piano porti al suo interno quei valori di verifica sociale e di partecipazione senza i quali il nuovo strumento urbanistico di Nuoro sarebbe inevitabilmente povero e inadeguato.
Alcuni fatti degli ultimi mesi fanno però ben sperare e segnalano un nuovo approccio della Amministrazione Comunale di Nuoro al tema della pianificazione urbana.
E' stato costituito l'Ufficio del Piano, un organismo interno dell'amministrazione, con il compito di elaborare quel quadro di conoscenza e di informazioni che era totalmente assente nelle prime fasi della proposta di piano: la conoscenza della città e del suo territorio, della sua storia, dei suoi dinamismi economici, sociali e di trasformazione è un requisito indispensabile e sostanziale nel percorso di elaborazione di un nuovo piano per una città come Nuoro.
La conoscenza e la comprensione di questi processi costituiscono non solo il "quadro di appoggio" per l'individuazione delle nuove strategie urbanistiche, ma, più propriamente, sono una parte decisiva dello stesso piano. L'esperienza dell'Ufficio del Piano rappresenta inoltre un importante patrimonio umano e progettuale, che potrebbe essere di straordinaria utilità per la più generale attività di gestione Urbanistica, a partire dall'adozione del PUC.
Sarebbe auspicabile, come per altro avviene da molti decenni in quasi tutte le città dell'Italia e dell'Europa, che l'Ufficio Comunale del Piano Urbanistico Generale rappresentasse una struttura operativa ordinariamente presente nell'attività dell'Urbanistica di Nuoro, con lo scopo di rendere costante e continuo il processo di conoscenza/pianificazione e di rendere costante e ordinario il confronto operativo sul governo urbanistico della città.
Un secondo fatto positivo da segnalare è l'attività di questi ultimi mesi che punta ad "accompagnare" il nuovo Piano Urbanistico Generale con una attività di progettazione di ambiti urbani significativi, nella consapevolezza che piano e progetto sono livelli di intervento da mettere in campo in modo integrato, ma anche nello stesso tempo. Gli schemi progettuali sugli ingressi della città, sulla zona del Quadrivio, sul comparto urbano del mercato civico e su alcuni altri spazi importanti della città sono una parte qualificante del nuovo PUC, sia perché trattano progettualmente temi e complessità della scala Urbanistica e sia perché orientano l'attenzione della città sui problemi urbani "veri", spostandola dai soli due temi (il monte Ortobene, ma sopratutto i nuovi quartieri abusivi agricolo - residenziali) che hanno monopolizzato in questi 10 anni un dibattito sul piano di Nuoro, che invece contiene al suo interno molte altre problematiche e complessità.
Il percorso che porta alla conclusione del piano di Nuoro non è comunque semplice. C'è un deficit pluriennale di dibattito da colmare, né il dibattito può essere limitato alla sola sede istituzionale del Consiglio Comunale.
Il Piano è la nuova "carta delle regole" della città di Nuoro e orienterà in modo conclusivo dimensione, forma e contenuto della città sfrangiata e incompleta di oggi; il piano è lo strumento di tutti i cittadini e di tutti i soggetti sociali e, nel caso di Nuoro, è in parte anche il piano dei "non nuoresi", di coloro che pur non vivendo a Nuoro guardano alla città come l'ambito urbano di guida e di riferimento per il proprio territorio. Per questo serve una apertura vera di dibattito e di confronto culturale, politico e disciplinare: un dibattito utile e coordinato che accompagni e verifichi la fase finale di stesura del piano, che dia al piano stesso quei valori di proposta tecnica corretta, di percorso partecipativo e di legittimazione sociale che oggi il piano non ha.
Si tratta di sviluppare nei prossimi mesi un livello ampio di partecipazione alle scelte e alle strategie del piano, spostando l'asse del confronto sui problemi veri della Nuoro di oggi: in primo luogo quelli della riqualificazione, del riuso, del recupero della vivibilità urbana e della socialità, della funzione di guida e di riferimento del territorio provinciale, di presidio urbano di un territorio esterno segnato oggi dai problemi della marginalità rispetto alle opportunità dello sviluppo, di una nuova ruralità senza ruolo nella struttura insediativa regionale e dello spopolamento.
Il dibattito dovrà necessariamente essere orientato anche a recuperare, per quanto possibile nella situazione data, alcuni contenuti e metodi della pianificazione Urbanistica contemporanea, del tutto assenti nei documenti tecnici finora elaborati. I temi della cooperazione istituzionale e sociale nella pianificazione, della perequazione Urbanistica, della articolazione del piano in una dimensione strutturale di lungo periodo e in una operativa - attuativa più direttamente legata al breve periodo, del "piano unico" che introduce nel sistema delle regole urbanistiche della città i nuovi criteri della semplificazione e dell'unitarietà delle scelte: sono solo alcuni dei nuovi contenuti dell'Urbanistica di oggi, contenuti e metodi che devono necessariamente entrare in un piano che voglia avere l'ambizione di rappresentare una svolta reale e avanzata nella pianificazione della città.
Senza questi nuovi contenuti decisivi di partecipazione sociale e di attualità disciplinare il piano di Nuoro rischia di essere, anche se concluso tempestivamente, un fatto poco importante: un progetto strattonato e verificato da una platea ristretta, in cui gli attori determinanti rischiano di essere coloro che dal piano attendono solo risposte riguardanti la rendita fondiaria di specifiche porzioni di territorio o la ratifica nel piano di iniziative abusive pregresse.