Spazionif - Galleria per Immagini Articolo 21 snc Jacopo

BENVENUTI nella versione digitale di NUORO OGGI, periodico on-line di politica, informazione, attualità, satira, cultura, varie ed eventuali
Inviateci i vostri articoli, le vostre immagini (disegni, foto), le vostre proposte e le vostre denunce. Potrete ritrovarli direttamente on-line!

Chi siamo Archivio Storico Vignette Foto Contattaci

HOME
Terra di tanti, terra di nessuno
 
Può capitare per caso, una sera, di imbattersi in un vecchio film su una tv privata della Lombardia e di provare immediatamente, già dalle prime immagini, un forte senso di familiarità con il luogo in cui si svolge l’azione. Asfalti stretti e contorti che si scavano la via in mezzo a rocce e cespugli, paesaggi asciugati dal calore del sole, cieli azzurri sconfinati. La prima volta è successo con “Sequestro di persona” di Gianfranco Mingozzi: che si trattasse di Sardegna non c’era alcun dubbio anche se, chissà perché, a veder scorrere i nomi di Franco Nero e Charlotte Rampling sui titoli di testa restava il dubbio che il panorama che la coppia attraversava in macchina sulle note malinconiche di Riz Ortolani potesse essere, che so, quello della Calabria o della Sicilia. Come se i sardi non potessero essere interpretati sullo schermo che da altri sardi sullo. Questo perché da tanto tempo a questa parte manca la capacità di oggettivare le proprie storie, di renderle impersonali. È un problema che riguarda più in generale tutto il cinema italiano, afflitto da minimalismi sterili e da patemi generazionali: i quindicenni alle prese con le prime esperienze in fatto di sesso e droga (“Come te nessuno mai”), i ventenni colti nello strappo tra la fine dell’adolescenza e l’inizio della maturità (“Tutti giù per terra”, “Paz”, “Santa Maradona”), i trentenni in crisi (“L’ultimo bacio”, “Da zero a dieci”) e così via. Si potrebbe andare avanti trovando esponenti filmici per i problemi di ogni singola generazione: i registi, ma soprattutto gli sceneggiatori, sono incapaci di raccontare storie che non siano quelle vissute da loro stessi in prima persona e quello che ne viene fuori è sovente un film divertente o al massimo “carino”. Un vecchio regista ha detto una volta che esistono “quelli che fanno cinema, quelli che fanno film e quelli che imbrattano pellicole”. Nel migliore dei casi, le opere in questione sono film, mai cinema, con o senza la c maiuscola. La divagazione potrebbe sembrare fine a se stessa ma non lo è. È utile, invece, per comprendere come mai assai raramente la nostra regione abbia goduto di trasposizioni cinematografiche in grado di trasfigurarla in materia filmica di valore. Forse perché la natura di questa terra e della sua gente rifugge da ogni rappresentazione di tipo spettacolare (perché il cinema è prima di tutto spettacolo, occorre ricordarlo)? Può darsi, ma se si può girare un road movie tra la bassa California e il Messico non vedo perché non lo si possa fare anche tra le lande asciutte dell’estate sarda. Avete visto “La rabbia giovane” di Terence Malick? Un ragazzo e una ragazza si mettono in fuga dopo aver ammazzato il padre di lei, attraversano il cuore brullo degli Stati Uniti (le “badlands” del titolo originale) in un viaggio che non porta da nessuna parte, vengono catturati e lui condannato alla sedia elettrica. Ebbene, io una storia del genere la vedrei tranquillamente ambientata nella nostra isola, il senso di impossibilità della fuga reso ancora più incombente dal mare che circonda ovunque la terra. Invece la Sardegna è ancora la terra dei sequestri e delle vendette, tanto al cinema quanto in tv (il recente sceneggiato sul caso Soffiantini) e inevitabilmente i sardi non sono personaggi qualunque ma sempre e solo sardi, con la barba ispida e il volto spigoloso, seduti a un tavolo a discutere di antichi codici d’onore: come in “Dove volano i corvi di argento” di Piero Livi, altro film che non riesce a discostarsi da una rappresentazione “realistica” dell’isola e dei suoi problemi. Ma il cinema non deve essere realistico, deve trasformare la materia reale in qualcosa che non lo è più e che allo stesso tempo è “più vero del vero”. Purtroppo questa è una pesante eredità (verrebbe da dire piaga) che ci portiamo dietro dai tempi di Croce e, nel cinema, da quelli del neorealismo. Il cinema è prima di tutto raccontare storie, banali o improbabili non importa, perché qualunque storia, se raccontata bene, riguarda tutti, non solo quella di un sequestro e non solo quelle che intendono parlare per un’intera generazione, che vorrebbero parlare per tutti e finiscono per non toccare il cuore di nessuno in particolare.
NUMERO /4
Anno 2002, n. 4
ALTRI ARTICOLI
E Mdf www.megachip Vecchia Nuoro

Si consiglia la visualizzazione ad una risoluzione di 1024 x 768 px -  © 2003-2008 Associazione Culturale Nuoro Oggi - Crediti
  • Ugg Negozi Italia
  • Stivali Ugg Costo
  • Ugg Online Scontati
  • Ugg Superga
  • Stivali Tipo Ugg
  • Ugg Italia Stivali
  • Stivali Ugg Milano
  • Ugg 50 Euro
  • Scarpe Ugg Offerte
  • Tipo Ugg
  • Woolrich Autunno Inverno 2014
  • Woolrich Per Bambini
  • Woolrich-outlet Recensioni
  • Woolrich Modelli 2013
  • Sito Woolrich
  • Woolrich Uomo 2014
  • Woolrich Woolen Mills
  • Giubbotti Tipo Woolrich
  • Parka Artic Woolrich
  • Woolrich Giacche Uomo
  • Online Hogan
  • Hogan Maschili
  • Scarpe Hogan In Offerta On Line
  • Offerte Scarpe Hogan Uomo
  • Stock Hogan
  • Hogan Bambino Outlet
  • Hogan Shop Online Saldi
  • Rebel Hogan Donna
  • Hogan Grigie
  • Hogan Route One