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Non ci resta che piangere cambiali, progetti, incarichi, abusi, guasti vari ed eventuali
 
Siamo fregati! Siamo nelle mani di quattro mattacchioni che "fanno politica".
Nulla più ci offende, nulla più ci scandalizza: dalle scale del palazzo comunale ai gradini di Montecitorio le "truppe di occupazione" pensano solo a ripartire diversamente (fra loro) le fette del potere, mentre tutti noialtri, povere bestie, ruminiamo e osserviamo stancamente l’anormale normalità. "A che serve scrivere queste righe" mi dico mentre testardo scrivo "visto che il sasso nello stagno che Nuoro Oggi intendeva lanciare non fa più neppure i cerchi, tanto l’acqua si è ritirata sostituita pian piano da una sostanza densa e compatta simile alla melma?"
Sì, qui nella nostra piccola palude cittadina, pare che nulla si muova da mesi. Ma non è così: son successe e stan succedendo tante cose, e, se non succede niente, c'è da preoccuparsi ugualmente. Nonostante il grande senso di frustrazione, mi riesce di fare alcuni commenti ad alta voce.

1) Vicende del Consiglio
Mentre infuriava la polemica sulla presenza o meno del Consigliere Cardia nella maggioranza e si parlava insistentemente di "cambiali in bianco", "assegni a vuoto", "tratte respinte", credo che, ingenuamente peraltro, 39.930 abitanti di Nuoro su 40.000 (tolti quindi i soli addetti ai lavori, coloro cioè che "hanno le mani in pasta") si siano chiesti: ma perché non si riunisce il Consiglio facendo apparire chiaro a tutti se questa maggioranza c'è o non c'è?. Da povero ingenuo, io credo che sarebbe stata una lezione di democrazia e di civiltà da parte di una giunta laica e di sinistra scegliere di risolvere la crisi nella sede istituzionale, in un dibattito pubblico nel quale ciascuno dice ciò che pensa in modo chiaro e comprensibile, e fa seguire alle parole i fatti, votando.
Ciò non è avvenuto, ed io penso che la sinistra abbia finora perso un'altra grossa occasione rinunciando a dare un forte e chiaro segnale di diversità.

2) Megaprogetti
Diradatosi il polverone (abbiamo ancora gli occhi che ci bruciano), vediamo quale è la situazione megaprogettuale messa in moto dalla legge 64/86. Alcuni progettisti (pochi) sono stati baciati dalla Fortuna (che, essendo cieca, non ha potuto valutarne la spiacevolezza delle forme); altri (i più) attendono fiduciosi. Su questo argomento non è il caso di fare ancora tanti commenti dato che ciascuno potrà agevolmente richiamare dalla propria memoria le tante cose già dette, andando magari anche a sfogliare i vecchi numeri di Nuoro Oggi. La Tabella offre un quadro riepilogativo della situazione ad oggi e numerosi spunti di meditazione.

3) Ufficio di Piano
Non è l’ufficio che trovasi ad ogni piano del palazzo comunale. E', o meglio sarebbe dovuto essere il centro- studi per il nuovo piano regolatore della città; il punto fermo che consentisse il passaggio dal CAOS (non solo urbanistico) all'ORDINE; la grande occasione per la città di programmare e gestire il proprio sviluppo all'interno della logica dell'interesse collettivo.
Perché l’amministrazione laica e di sinistra non vuole (o non riesce) a mettersi questo fiore all'occhiello? Quali sono gli interessi, le forze, contrastanti con questo disegno, che ne ritardano e forse ne pregiudicano l’istituzione?
Gli interessi mossi dall'elaborazione di un piano regolatore non sono roba da poco. Significa stabilire su quali terreni ci vanno le piazze e le strade, su quali le case; su quali le case unifamiliari, su quali le case setteppiani; su quali le scuole, su quali gli uffici. Su quali biblioteche, negozi, supermercati; quali devono essere espropriati e a quale prezzo per recuperare brandelli di città più vivibile di quanto non lo sia quella schifezza sulla quale camminiamo giornalmente. Quella schifosa strategia speculativa voluta dalle giunte di centro-sinistra con democristiani e socialisti in testa, cominciata con la distruzione di palazzo Mereu e proseguita per il Nuraghe passando per Istiritta. Ma di queste cose parleremo lungamente e dettagliatamente a cominciare dal prossimo numero, affinché chi non ricorda ricordi e chi non sa sappia.

4) Rinnovo incarichi negli Enti strumentali Trattandosi di Enti "strumentali", non "stona" parlare di "dolenti note", ahinoi. E, ciò dicendo, non mi riferisco solo o particolarmente alla vicenda, a tutti ben nota, del Consorzio di Pratosardo. II discorso è ben più vasto e più grave. Gli Enti strumentali, i Consorzi, sono infarciti di personaggi pluriincaricati, controllori e controllati al tempo stesso, che compaiono fra i banchi del Consiglio Comunale da cui si fanno eleggere, così come nelle giunte esecutive in cui vengono eletti da quello stesso Consiglio Comunale che poi dovrebbe vagliarne l’operato. Oppure, altro abbinamento molto comune di questi tempi, segreteria di partito/Enti strumentali.
Abbiamo così, ma solo per citare qualche banale esempio: un Presidente di Camera di Commercio, democristiano, che si ritrova anche: Consigliere del Banco di Sardegna, Consigliere della Sarda Leasing, Consigliere dell’Alisarda, Consigliere del Consorzio Industriale di Pratosardo, Consigliere del Consorzio Agro-alimentare, .. quasi che la DC, a Nuoro, non offra persone all'altezza di ricoprire almeno cinque dei sei citati incarichi; un segretario PSI che si ritrova: segretario PSI, Consigliere Comunale, Consigliere del Consorzio Industriale di Pratosardo, revisore dei conti dello IACP, ... e ci fermiamo qui, quasi che il PSI, a Nuoro, non offra persone all'altezza di ricoprire almeno tre dei quattro citati incarichi.
Abbiamo così, sempre per citare un altro banale esempio, un membro della segretaria del PDS che si ritrova a fare contemporaneamente: segretario del PDS, consigliere dell’ISRE, Assessore della Comunità Montana, consigliere entrante del Consorzio per la Biblioteca Satta, ..., quasi che il PDS, a Nuoro, non offra persone all'altezza di ricoprire almeno tre dei quattro citati incarichi.
Si potrebbe continuare, e scoprire che cinquanta-sessanta persone, a Nuoro, hanno la capacità di essere perlomeno onnipresenti, comparendo contemporaneamente in Consigli, Sale Giunte, varie stanze dei bottoni. Non si può dare alcuna garanzia sulla qualità della loro presenza legata com'è alla quantità d'impegni.
Nuoro Atene dei sardi? pare proprio di no, vista la scarsità di cervelli in circolazione. Anche su questo argomento Nuoro Oggi si propone di dare una mappa perfettamente aggiornata: nomi, cognomi, partiti, incarichi ricoperti, emolumenti, perché forse non tutti sanno che un presidente di Camera di Commercio , ad esempio, prende trentacinque milioni all'anno di indennità di funzione, oltre ai gettoni di presenza per riunioni di giunta ed esami.

5) Traffico e isole pedonali
Come al solito mancano le decisioni coraggiose. L'assessore al traffico di turno si preoccupa di rigirare al contrario sette od otto sensi unici pensando, ma forse neppure lui (o lei) lo pensa, di risolvere in questo modo i problemi di vivibilità legati al traffico.
Certo, i problemi di Nuoro non sono quelli di una qualsiasi grande città, ma ciò non per merito di alcun assessore al traffico. Ciò è semmai Perché Nuoro non è una grande città e perché è il centro del sottosviluppo.
Ci vuole troppo coraggio per creare grandi parcheggi a poco prezzo in periferia, particolarmente per i pendolari, e dotare conseguentemente la città di un adeguato sistema di autobus; ci vuole troppo coraggio (e si ledono troppi interessi) per chiudere alle auto private il centro della città: dico, almeno in via sperimentale, e non sotto Natale, brutalmente, senza preavviso, quasi a voler dimostrare: guardate come s'incazzano i commercianti se gli tocchiamo il Corso!

6) Politica culturale
Particolarmente squallido è il panorama della politica culturale.
Da un lato un programma, sufficientemente dettagliato e ricco di spunti propositivi; dall'altra parte la realtà di una città agonizzante di strutture e di iniziative, se si eccettuano i soliti convegni commemorativi, ormai generalmente strutturati come passerelle per esercitazioni di retorica e citazioni di luoghi comuni.
L'Associazionismo culturale, quando non agonizza, si regge solo grazie alle proprie forze, né viene coinvolto in alcuna programmazione (se mai esiste) né può contare su credibili supporti pubblici, sia pure di semplice sostegno finanziario.
E' il caso di ribadire che si vorrebbe da parte di una giunta laica e di sinistra se non la piena, perlomeno la parziale attuazione del programma? E, cari compagni, se anche questo non è possibile per impedimenti di cui non ci riteniamo responsabili, diciamolo chiaramente a voce alta e usciamo, subito, a testa alta.

7)Monte Ortobene
"Natura abhorret a vacuo" diceva il filosofo, riferito a ben altre cose. Ma anche la natura dell'Ortobene soffre del vuoto legislativo che favorisce il pullulare di abusi, che metterà tutti in condizioni di dover un domani scegliere, fra le tante soluzioni possibili, quella meno peggio, sanando, perché non vi sarà altra via, le situazioni irregolari a poco a poco createsi.
Anche sull'Ortobene sono necessarie decisioni coraggiose, e sono quelle che in tanti ci attendiamo.

8) Congresso PDS.
C'è stato un altro avvenimento importante che ha tenuto tutti col fiato sospeso a chiedersi come sarebbe stato il nuovo organigramma del vecchio PCI-nuovo PDS. Dichiaratamente fuori la vecchia guardia (e, data l’età media, non certo per prepensionamento) le previsioni dei più pessimisti sono state rispettate.
Infatti, ciò che ha sconcertato chi, come il sottoscritto, ha creduto e voluto la svolta, è stato soprattutto il fatto che la classe dirigente di un vecchio partito abbia riconfermato se stessa per la gestione di un partito nuovo sia nelle regole di democrazia interna che nell'attività propositiva verso l’esterno. Scopo di quest'affermazione non è sminuire l’importanza della svolta riducendola ad una mascheratura che cambia l’apparenza e mantiene immutata la sostanza: è far riflettere su ciò che è stato comunque un vistoso difetto di partenza, che certamente non pregiudicherà il buon esito del viaggio, ma che altrettanto certamente lo condizionerà rendendolo meno agevole e spedito.
Bene, questa è solo una breve e lacunosa panoramica. II seguito al prossimo numero. .
NUMERO /2
Anno 1991, n. 2
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