1° GRUPPO.
Compagno A: io ancora non mi sono ripreso, compagni. Non posso credere che gli italiani abbiano consegnato il paese a quel… nano imprenditore piduista!
Comp. B: certo però,… gli abbiamo portati in Europa…
Compagni (in coro): è vero! In Euro
pa!
Comp. C: …abbiamo abolito la leva…r> Comp. A: …e loro votano Berlusconi! Comp. B: il problema è che non siamo stati bravi a valorizzare il nostro operato, non abbiamo avuto strategia di market.
Comp. C: di che?
Comp. B: di market! Quando vendi bene una cosa!
Comp. A: ah, vuoi dire marketing!
Comp. B: eh, quella cosa lì! Berlusconi ce l’aveva e ha vinto le elezioni!
Coro: ha vinto le elezioni!
2° GRUPPO.
Comp. D: ah… ma qualcuno deve pagare! Ognuno deve prendersi le sue responsabilità!
Comp. E: il partito pecca di dirigismo.
Comp. F: abbiamo perso il controllo del territorio.
Coro: responsabilità, dirigismo, territorio!
3° GRUPPO.
Comp. G: no…, non fare così! Non è il caso di abbattersi!
Comp. Amilcare: è che non ci credo, capisci? Mi sveglio la mattina e penso che sia un brutto sogno!
Comp. H: dai… in fondo ci sono cose peggiori… poteva essere un drogato! In fondo ha solo votato Berlusconi!
Comp. X: non sappiamo più parlare ai giovani, non abbiamo più niente da dirgli, solo idee vecchie!
Coro: solo idee vecchie!
Comp. Amilcare: no! È che i giovani sono stronzi!!!
ORE 18:00 (inizia la riunione)
Comp. Segretario: compagne e compagni, mi sembra il caso di iniziare. Dunque, nelle vostre sedie troverete una copia dei dati elettorali. Mi sembra importante analizzarli per avere un quadro realistico della situazione.
Vediamo… alle elezioni del ’96 abbiamo preso 7.897.044 voti, nel 2001 6.1145.421 voti (potete seguirmi a pag. 2)… (ore 18.30)… se però consideriamo la quota proporzionale la perdita ammonta a… (ore 19.00)… i dati a pag. 14 sono particolarmente significativi compagni, se non capiamo i dati a pag. 14… (ore 19.30)…certo non bisogna minimizzare, ma non è così grave, rientra nella normale alternanza democratica… insomma il partito c’è…
Coro. Il partito c’è!
Comp. Segretario: dobbiamo solo impegnarci per portare avanti il grande progetto del centro-sinistra. La discussione di questa sera sarà essenziale per capire dove vogliamo andare.
Apriamo il dibattito, si è iscritto a parlare il compagno A.
Comp. A: grazie compagno segretario. Io ho pensato molto alle ragioni della sconfitta. Sicuramente c’è molto da dire, ma una cosa soprattutto… troppa autocritica, compagni! Ma vi rendete conto che i più grandi oppositori del Governo siamo stati noi! Quelli facevano la riforma scolastica e noi…
Coro: critica!
Comp. A: quelli facevano la guerra (cosa deplorevole, ma quando si hanno responsabilità verso la Comunità internazionale…) e noi…
Coro: critica!
Comp. Segretario: grazie, compagno A. Prende la parola il compagno B.
Comp. B: ecco, io vorrei fare un appello all’unità. Abbiamo perso perché siamo stati divisi.
Coro: divisi! Comp. B: le divisioni hanno fatto sempre male alla sinistra. Dobbiamo ritrovarci, compagni!
Coro: ritrovarci!
Comp. Segretario: compagno C, a te la parola.
Comp. C: compagni, non voglio polemizzare, ma il partito è stato inesistente!
Coro: inesistente!
(All’improvviso si alza dall’ultima fila il compagno Amilcare, ex operaio in una raffineria, ora in pensione).
Comp. Amilcare: quel grandissimo stronzone di mio figlio ha votato Forza Italia.
Comp. Segretario: ma compagno Amilcare, non sei iscritto a parlare, cerchiamo di mantenere l’ordine!
Comp. Amilcare: non me ne può fregare una stramaledettissima minchia dell’ordine.
Io vi dico che quello stronzo ha votato Forza Italia, in casa mia! E si è comprato il blazer blu come Berlusconi! Ma glielo ficco dove dico io il blazer blu, con tutti i bottoni dorati, uno per uno.
Comp. Segretario: ma compagno, il tuo comportamento mi sembra esagerato, tu dovresti parlare con tuo figlio, capire perché si sente meglio rappresentato da Berlusconi e non da noi. Non dovresti demonizzare le sue idee. Anche questo ci ha portato alla sconfitta! Demonizzare è uno sbaglio, compagni, ci vuole concretezza!
Coro: non bisogna demonizzare, compagno, non demonizzare!
Comp. Amilcare: ma quello dice che noi impediamo ai giovani come lui di crescere. Mi ha detto che lui è flessibile e che i giovani non vogliono diventare operai pezzenti ma imprenditori pieni di soldi! Se lo sapevo, non mi facevo il culo così in raffineria per farlo studiare, ma prendevo provvedimenti prima, prendevo…
Comp. Segretario: compagno, ora basta, ti richiamo all’ordine. Questi tuoi problemi personali non sono rilevanti. Adesso siediti e ascolta gli altri interventi, dovremo pur capire in che direzione deve andare la sinistra, no?
(Il compagno Amilcare sembra calmarsi, si siede e ascolta impassibile la fine degli interventi. Sono ormai le 21.30 quando la riunione si chiude e tutti tornano a casa contenti di aver dato un contributo all’analisi della sconfitta. Anche il compagno Amilcare torna a casa, e anche lui sembra contento).
Dalla Gazzetta di ***, del 2 giugno 2001:
Un incendio è divampato ieri sera alla periferia della nostra città. Per fortuna non ci sono state vittime, ma la casa di un anziano pensionato, Amilcare G. è andata a fuoco. Dai primi riscontri sembra sia stato lo stesso uomo ad appiccare l’incendio dando fuoco a dei vestiti. “È entrato in camera mia - ha dichiarato il figlio ancora sconvolto - ha preso i miei vestiti e gli ha dato fuoco”.
Forse non conosceremo mai i motivi dell’insano gesto, anche perché il Signor Amilcare. si è chiuso in un ostinato mutismo rotto solo da sinistre risate. “È inspiegabile”, dicono i medici che l’hanno in cura al reparto di psichiatria. Particolare curioso: pare che per appiccare il fuoco ai vestiti (dei blazer blu, per l’esattezza), l’anziano pensionato abbia usato come torcia il giornale che Berlusconi ha inviato a tutti gli italiani per le elezioni.
(Personaggi e avvenimenti sono chiaramente inventati…o quasi).