Non credo nemmeno nell’esistenza del Male.
Soprattutto in quello con il volto del Diavolo.
Pensare che il nazismo sia stata una manifestazione del Male può anche farci sentire più tranquilli, più a nostro agio con le concezioni manichee che ci aiutano a vivere meglio.
Ma immaginate un Male dal volto bonario, impiegatizio, un Male calvo e dallo sguardo placido dietro le lenti degli occhiali.
Immaginate un Male sposato, che la mattina si sveglia e va a fare il suo lavoro come ogni altro essere umano. E immaginate che il suo lavoro sia quello di perfezionare la Morte.
Per renderla più umana, meno dolorosa. “Io sono favorevole alla pena capitale.
Ma sono contro la tortura. A ogni essere umano dovrebbe essere concesso di morire dignitosamente”. Fred Leuchter Jr. è un ingegnere sulla cinquantina, nato e vissuto a Malden nel Massachusets, un uomo qualunque se non fosse per la sua specializzazione: progettare nuovi strumenti di morte e perfezionare quelli già in uso nelle prigioni statunitensi.
Qualcuno deve pur farlo: ebbene, Fred Leuchter è proprio quel qualcuno.
È l’angelo custode dei condannati, una sorta di “Florence Nightingale del braccio della morte”, è stato detto, perché la cosa che più gli preme è che la prima scossa sia quella buona, perché non ce ne debba essere una seconda se la precedente ti ha solo tramortito, perché ci vuole mezz’ora prima che la macchina sia nuovamente pronta, perché di solito ti pisci addosso e l’urina conduce l’elettricità e qualcun altro potrebbe farsi male, magari una delle guardie, perché le guardie ti devono staccare dalla sedia e a volte il tuo corpo è talmente cotto che la pelle ti si stacca di dosso come quella di un pollo allo spiedo.
Ma Fred Leuchter non è l’unico a fare questo lavoro e se non fosse stato per Ernst Zündel forse non se ne sarebbe mai parlato e forse a Errol Morris non sarebbe mai venuto in mente di girare un documentario su di lui e di intitolarlo Mr. Death. Zündel venne processato nel 1988 in seguito a un trattato revisionista dal titolo “Sono davvero morti in sei milioni?” che intendeva negare l’olocausto e, più specificamente, contestare il fatto che sei milioni di ebrei fossero stati uccisi nelle camere a gas. Leuchter venne chiamato in causa come consulente specializzato e spedito ad Auschwitz, Birkenau e Majdanek per effettuare i rilevamenti necessari.
Al suo ritorno presentò in sede processuale un rapporto di circa duecento pagine in cui confermava la tesi espressa da Zundel, non avendo riscontrato alcun residuo tossico nei campioni di terra e pietra prelevati.
L’11 maggio del 1988 Ernst Zundel venne comunque condannato a nove mesi di detenzione per aver diffuso false notizie storiche e gli si impose di non scrivere e parlare più dell’olocausto finché non si fosse concluso il procedimento d’appello. Il rapporto stilato da Leuchter fu tradotto in diverse lingue, russo, spagnolo, ungherese e, naturalmente, tedesco e lui stesso invitato a prendere parte a convegni e conferenze sull’argomento. Leuchter portò avanti la sua tesi con candida naturalezza, il suo compito, quasi una missione, era rivelare l’inganno, far conoscere al mondo la verità, per il bene dell’umanità.
Da quel momento in poi gli fu sempre più difficile trovare lavoro, i direttori dei penitenziari cominciarono a rivolgersi ad altri esperti, la moglie stessa lo abbandonò e si ritrovò solo e senza lavoro, incapace di comprendere le ragioni di tutto ciò. Il Signore del Male aveva sempre lavorato per il Bene di tutti noi.